La mappa del credito bancario mostra quanto l’accesso ai finanziamenti, in Italia, sia prevalentemente maschile e quanto il fenomeno sia diffuso in tutto il territorio nazionale. Tra le otto peggiori regioni, cinque sono al Sud, dove in media alle donne è stato riconosciuto solo il 18% dei mutui e prestiti mentre agli uomini il 35% in media sul totale
Lo stock dei finanziamenti alle famiglie concesso dagli istituti nel 2023 ammonta a oltre 474 miliardi di euro: di questi 164 miliardi è stato erogato agli uomini, 95 miliardi alle donne e 216 miliardi si riferiscono a contratti di finanziamento cointestati. Complessivamente il "credit gender gap" vale quasi 70 miliardi su scala nazionale: il credito concesso alle donne è pari al 20,1% del totale contro il 34,5% di quello degli uomini, mentre valgono il 45,5% i finanziamenti cointestati. E' quanto emerge da un'analisi del sindacato bancario Fabi.
La mappa del credito bancario
Da Nord a Sud agli uomini viene concesso molto più credito rispetto alle donne. Le ragioni di questa disparità sono comuni: tasso di occupazione più basso, stipendi e pensioni ridotte, contenuta attitudine al rischio, minori dotazioni patrimoniali necessarie per le garanzie bancarie. Nel dettaglio, si legge nell'ampia analisi del sindacato, sono 8 su 20 le regioni dove i numeri del credito bancario in favore delle donne stenta a superare un quinto del totale.
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Le otto regioni peggiori
Le regioni peggiori sono Campania, Puglia, Veneto, Sicilia, Basilicata, Lombardia, Piemonte e Calabria. Tra le otto peggiori, cinque sono al Sud dove in media alle donne è stato riconosciuto solo il 18% dei mutui e prestiti mentre agli uomini il 35% in media sul totale. Il primato del divario di genere spetta alla Campania, maglia nera con il 16,6% del credito erogato alle donne, rispetto al 32,3% riconosciuto alla clientela maschile. In tutte queste regioni il divario medio si attesta a 3 miliardi di euro, partendo da un minimo di mezzo miliardo in meno concesso alla clientela bancaria femminile in Basilicata, passando a 4,3 miliardi di Sicilia e Puglia, fino ad arrivare a quasi 5 miliardi in Campania, mentre in Calabria si attesta a 1,1 miliardi di euro.
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Le regioni migliori
Le tre regioni migliori invece sono Valle d’Aosta, Sardegna e Lazio dove i finanziamenti bancari per le donne arrivano rispettivamente al 25%, 23,2% e 22,9%. In Molise, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Umbria, Marche, Trentino-Alto Adige, Abruzzo, Toscana e Liguria le quote rosa del credito vanno dal 20,8% al 22,4%. Chi dà più spazio nel credito alle donne è in assoluto la Valle d’Aosta con il 25% dei prestiti concessi in favore della clientela femminile. In questa regione, su un totale di 1,1 miliardi di euro, alla clientela femminile spettano circa 290 milioni di euro, con un gap di genere di soli 100 milioni rispetto alla clientela maschile.
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Al Nord
Differenze significative di genere anche nell’area settentrionale del Paese dove prevalgono le regioni come il Veneto con un solo 18% dei prestiti riconosciuto alle donne, (pari a 7,7 miliardi) contro quasi il 35% attribuito alla clientela maschile e la Lombardia dove agli uomini spetta il 34% del credito erogato mentre a quella femminile corrisponde solo il 19,2%. Rispetto all’ammontare complessivo, quantificabile in 106,7 miliardi, i prestiti al femminile in quella regione valgono 20,4 miliardi contro i 36,3 miliardi concessi alla clientela maschile.
Al Centro
Una situazione di disparità meno accentuata si registra solo nelle regioni del Centro dove il divario di genere raggiunge il picco di 5,9 miliardi nel Lazio, seguito dalla Toscana con 4,2 miliardi e con una media di area del 22% dei finanziamenti assegnato alle donne contro un 34,6% alla clientela maschile.