Prezzi latte, Coldiretti: Lactalis multata per pratiche sleali, prima storica vittoria

Economia

“Siamo stati l’unica organizzazione a denunciare la multinazionale Lactalis perché non ha rispettato i contratti fatti con gli allevatori, modificandoli unilateralmente. E chiediamo che ora Lactalis paghi anche la differenza agli allevatori danneggiati", ha dichiarato il presidente di Coldiretti Ettore Prandini

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“Prima storica vittoria di una battaglia sui prezzi del latte che sarà lunga e difficile”. Lo sottolinea il presidente della Coldiretti Ettore Prandini alla notizia che l’Ispettorato del Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare ha comminato la prima sanzione a carico di Italatte, società controllata dalla multinazionale francese Lactalis, per aver violato il decreto legislativo n.198 dell’8 novembre 2021.

La norma violata 

Lactalis è stata multata per pratiche sleali sul prezzo del latte ai danni delle aziende agricole dopo la denuncia avanzata da Coldiretti. La norma violata prevede che i prezzi pagati ad agricoltori ed allevatori non scendano mai sotto i costi di produzione ma che la Coldiretti è stata la prima ed unica a far applicare con una denuncia a una multinazionale.

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“Rispetto della legge contro le pratiche sleali”

“Chiediamo il rispetto della legge contro le pratiche sleali, e soprattutto che i prezzi pagati non debbano scendere sotto i costi di produzione in tutte le filiere" dichiara Prandini. "Molte aziende agricole hanno timore di ritorsioni nel denunciare eventuali illeciti imposti da grandi gruppi industriali e catene distributive. Per questo Coldiretti garantisce l'anonimato alla singola impresa e offrire un maggiore potere contrattuale. Abbiamo iniziato con il latte e stiamo lavorando anche per tutte le altre filiere”.

"Non ci fermeremo"

 “Non ci fermeremo perché per noi è fondamentale la tutela del reddito delle nostre imprese" aggiunge Prandini. "Per questo siamo pronti comunque a riprendere qualsiasi forma di trattativa, anche con la stessa Lactalis, che porti a una giusta valorizzazione del lavoro fatto dai nostri imprenditori, in termini costruttivi e di visione strategica, per quanto riguarda il comparto lattiero caseario. Siamo aperti a future negoziazioni che, se da una parte ci hanno visto denunciare, dall’altra ci vedono costruire un rapporto proficuo per tutto il settore lattiero” conclude il presidente della Coldiretti. 

Lactalis: "Proporremo ricorso"

In un comunicato di Lactalis si legge che "nel 2023 le modifiche contrattuali proposte hanno consentito agli allevatori di ricavare 40 milioni di euro, oltre il 10% in più rispetto a quanto stipulato inizialmente con un prezzo in linea con il mercato". La multinazionale ha poi giudicato "totalmente infondato il danno economico presunto" e ha annunciato che Italatte "proporrà ricorso per tutte le eventuali sanzioni che verranno comminate". Nella nota si legge ancora: "Dietro ad un litro di latte commercializzato ed ogni porzione di formaggio c’è un’intera comunità di operatori della trasformazione lattiero-casearia che ogni giorno lavora per portare sulle tavole di milioni di famiglie in Italia e all’estero prodotti che fanno da volano per l’economia, generando valore sul nostro territorio. Oltre il 40% delle produzioni di formaggi dop e non dop sono esportati. La competitività del nostro settore è un elemento fondamentale per garantirne l’occupazione e la crescita futura del settore lattiero caseario che passa necessariamente attraverso l’export a fronte di un mercato interno sostanzialmente stabile".

La risposta di Lactalis

Nel comunicato Lactalis specifica di "sostenere da sempre i propri conferenti con progetti di finanziamento per investimenti in efficienza e sostenibilità", di porre "una grande attenzione al benessere degli animali" e di collaborare "con i propri conferenti latte affinché applichino i più alti standard di Animal Welfare", specificando che "oggi il 100% dei propri conferenti latte è conforme al sistema ClassyFarm, che garantisce una corretta conduzione dell'allevamento per animali sani e ben accuditi".

A supporto della filiera del latte Lactalis ribadisce di aver avviato "un progetto insieme a xFarm per contribuire a rendere la filiera sostenibile attraverso la transizione digitale delle stalle - recita la nota - Il progetto è uno dei primi in Europa che permette anche agli allevatori di gestire e tracciare in modo efficiente e sostenibile la loro attività. Grazie alla digitalizzazione, la sinergia tra allevatore ed altri attori della filiera si arricchisce di un importante contributo verso la sostenibilità del comparto. Il progetto è partito nel 2022, coinvolge 400 stalle conferenti di Lactalis in diverse Regioni d’Italia e ha la durata di 5 anni".

Il comunicato

La multinazionale specifica inoltre di essere "il primo acquirente della filiera del latte italiana, con una raccolta annua di circa 1,3 miliardi di litri, pari a circa l’11% del valore complessivo della produzione nazionale, ed è la prima realtà internazionale del settore agroalimentare per numero di siti produttivi sul nostro territorio". E ancpora il comunicato: "Si tratta inoltre del più importante player del settore lattiero-caseario nazionale, con il 14,5% di tutto il fatturato del comparto. Come leader del settore Lactalis ha la responsabilità non solo di continuare ad investire – nel biennio 2023-2024 vi sono in programma oltre 160 milioni di investimenti in Italia - ma anche di fare rete e individuare percorsi condivisi dai diversi attori del comparto per garantirne la crescita. Lactalis è tra le imprese che stanno investendo in modo più rilevante e continuativo nel Paese. Nell’ultimo quinquennio il Gruppo ha investito in Italia oltre 248 milioni, un valore pari al 60% di quanto stanziato dal PNRR per l’innovazione e meccanizzazione del settore agricolo e alimentare. Più dell’80% di tali investimenti è destinata al miglioramento e ammodernamento dei propri siti in Italia. Gli investimenti realizzati negli ultimi anni hanno riguardato una molteplicità di ambiti, tra cui la sicurezza alimentare, la tutela della salute dei dipendenti, la riduzione degli impatti ambientali della produzione, la riduzione della complessità operativa e l’aumento della capacità produttiva".

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