Bonus caregiver 2024, 26 mln di euro alle Regioni per assegni di cura e altri interventi
È arrivato in Gazzetta Ufficiale il decreto con i dettagli sul Fondo per il sostegno del ruolo di cura e assistenza del caregiver familiare, rifinanziato nel novembre 2023 con 25.807.485 euro. Adesso le risorse saranno suddivise prima tra le Regioni - con la Lombardia in testa - e poi tra i Comuni. Saranno loro a finanziare le misure specifiche, dando priorità a quelle a favore di chi assiste persone “in condizioni di disabilità gravissima”
- È arrivato in Gazzetta Ufficiale il decreto con i dettagli sul Fondo per il sostegno del ruolo di cura e assistenza del caregiver familiare, rifinanziato nel novembre 2023 con circa 26 milioni di euro (25.807.485 euro). Il provvedimento stabilisce i casi considerati più importanti, a cui attribuire le risorse disponibili in via prioritaria
- Il meccanismo prevede che l’ammontare complessivo del Fondo – riferito “all’annualità 2023” - sia ripartito in prima battuta tra le Regioni e poi tra i vari Comuni sparsi sul territorio per “interventi di sollievo e sostegno destinati al caregiver familiare”
- Le risorse vanno innanzitutto destinate agli interventi per chi assiste persone “in condizioni di disabilità gravissima”, considerando anche i “fenomeni di insorgenza anticipata”
- In seconda battuta il decreto parla dei “programmi di accompagnamento finalizzati alla deistituzionalizzazione e al ricongiungimento del caregiver con la persona assistita”
- A titolo esemplificativo, tra gli interventi che risultano finanziabili con il Fondo ci sono: assegno e contributo di cura ai caregiver, la formazione delle famiglie con a carico persone in gravi condizioni di disabilità, supporto psicologico, soluzioni temporanee (ad esempio nei fine settimana) che aiutino i caregiver con la loro assistenza
- La Valle d’Aosta (con lo 0,25%) è il territorio con meno risorse (64.519 euro), seguita a stretto giro dal Molise (0,65% e 167.749 euro) e Basilicata (1,05% e 270.979 euro)
- Poi, entro 45 giorni dalla domanda, dovrebbe arrivare la parte spettante del Fondo. A quel punto, una volta trasferita dalla Regione ai Comuni al suo interno, potrà essere utilizzata per le domande dei residenti