Stipendi statali, il taglio al maxi anticipo anche per i redditi più bassi: cosa sappiamo
Il governo ha stanziato quasi 8 miliardi per il rinnovo dei contratti pubblici, suddivisi fra 5 per gli statali e quasi 3 per la Sanità. Con il decreto anticipi è stato deciso di pagare subito nelle buste paga di dicembre un “acconto” dei futuri aumenti, che corrispondono a 6,7 volte l’indennità di vacanza contrattuale. Tuttavia sono stati prelevati i contributi anche per chi si trova nelle fasce di reddito che hanno diritto alla decontribuzione del 7% e del 6%
- I dipendenti pubblici con uno stipendio fino a 35mila euro nei giorni scorsi hanno ricevuto un maxi anticipo del prossimo rinnovo dei contratti, pagato insieme alla tredicesima. Alla somma sono stati prelevati i contributi anche per chi si trova nelle fasce di reddito che hanno diritto alla decontribuzione del 7% (per i redditi fino a 25mila euro) e del 6% (per quelli tra 25mila e 35mila euro)
- Il governo ha stanziato quasi 8 miliardi per il rinnovo dei contratti pubblici (5 per gli statali e quasi 3 per la Sanità). Con il decreto anticipi ha deciso di pagare subito nelle buste paga di dicembre un “acconto” dei futuri aumenti, pari a 6,7 volte l’indennità di vacanza contrattuale
- Sempre il decreto anticipi aveva previsto che questa somma fosse “neutrale” ai fini della decontribuzione: era un modo per evitare ai dipendenti pubblici con un reddito fino a 35mila euro che l’anticipo facesse superare questa soglia e dunque perdere il diritto alla decontribuzione, che avrebbe significato un taglio dello stipendio fino al 7%
- Tuttavia, l’Inps con una circolare ha spiegato che sull’anticipo stesso i contributi vanno versati tutti, e che la regola vale anche per chi guadagna meno di 35mila euro lordi
- La linea è ribadita anche in un messaggio da NoiPa, la piattaforma del ministero dell’Economia che permette di consultare i cedolini dei dipendenti pubblici. Come ricorda Il Messaggero, si legge che l’anticipo “riguarda oltre un milione e quattrocentomila dipendenti, con contratto a tempo indeterminato, titolari dell’indennità di vacanza contrattuale, appartenenti alle amministrazioni statali gestite in NoiPA”. Fanno parte di diversi ambiti, dai ministeri alle prefetture
- Nella circolare viene inoltre chiarito che l’importo “è soggetto a ritenute previdenziali e assistenziali ed escluso dalla gestione dell’esonero contributivo”
- Quindi, chi ha retribuzioni fino a 25mila euro, dovrà versare tutti i contributi, compreso il 7% che invece non versa sullo stipendio
- Chi invece fa parte della fascia 25-35mila euro dovrà pagare anche il restante 6% di contributi che, al contrario, non sarà tenuto a versare sullo stesso stipendio per tutto il prossimo anno
- L’aumento medio per gli statali stabilito con la manovra è del 5,8%. Per i redditi tra 33mila e 35mila euro, l’aumento del 5,8% farebbe scavalcare i 35mila euro di stipendio, facendo perdere il 6% di decontribuzione
- L'aumento di stipendio sarebbe perciò “annullato” da questo meccanismo. Il governo sarebbe quindi già al lavoro per trovare una soluzione