Mutui, primi segnali di un calo dei costi

Economia
Simone Spina

Simone Spina

I mercati scommettono su un taglio del costo del denaro da parte della Bce nei prossimi mesi. Da Francoforte nessun segnale, ma i tassi d'interesse sui prestiti per l'acquisto di immobili iniziano timidamente a scendere

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I rincari dei mutui per la casa sembrano essersi arrestati. Uno spiraglio di ottimismo per chi sta temporeggiando e aspetta tempi migliori per andare in banca per chiedere un prestito e, soprattutto, per chi sta pagando le rate a tasso variabile.

Tasso variabile, un salasso

Chi si trova in quest’ultima situazione, nell’ultimo anno e mezzo ha visto lievitare la rata fino a quasi raddoppiare. Un salasso: nel gennaio del 2022 l’interesse era abbondantemente sotto l’uno per cento, ora sfiora il cinque. Forse è ancora presto per cantare vittoria ma nei prossimi mesi le cose dovrebbe migliorare.

La scommessa su un taglio al costo del denaro

La Banca Centrale Europea ha lasciato al massimo storico del 4,5 per cento il costo del denaro e non ha dato segnali di un allentamento ma i mercati stanno scommettendo su una sforbiciata a partire dalla prossima primavera. Da qui i primi segnali di ribassi sui costi dei mutui, col variabile che è visto scendere intorno al 2,5 per cento. Si tratta di stime, corroborate dal calo dell’inflazione che - se confermato - dovrebbe spingere l’Eurotower a ridurre i tassi nella seconda metà del 2024.

Mutui a tasso fisso, la discesa è iniziata

Una conferma a queste aspettative arriva dai mutui fissi. Accenderne uno nuovo di questo tipo oggi comporta – secondo MutuiOnline - un risparmio di una quarantina di euro al mese rispetto a ottobre. Parliamo di acquisto di prima casa, con richiesta di 150mila euro da ripagare in trent’anni. Non si tratta di briciole, perché il risparmio totale è di 15mila euro per l’intera durata del prestito.

La corsa si è fermata

In media, i tassi fissi sono passati da oltre il 4 per cento di ottobre al 3,85. Un livello, quest’ultimo, di gran lunga comunque superiore a quello precedente alla stretta della Bce iniziata nell’estate del 2022, quando gli interessi sui fissi erano sotto il 2 per cento. 

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