Manovra, Giorgetti: economia regge ma rischi al ribasso

Economia
Simone Spina

Simone Spina

Per il ministro dell'Economia pesano le tensioni internazionali e gli alti tassi d'interesse. Possibile revisione del Pil del 2023. Legge di Bilancio prudente ma in aiuto a famiglie e lavoratori. Per la Sanità è "prioritario" il taglio delle liste d'attesa. Sul taglio delle pensioni si promettono "risposte". L'Ufficio parlamentare di Bilancio: misure temporanee, fondamentale l'attuazione del Pnrr

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L’economia regge, la recessione è stata finora scongiurata ma la crescita quest’anno potrebbe essere più bassa dello 0,8 per cento previsto dal governo. Giancarlo Giorgetti ritiene che questo difficile fase non avrà ripercussioni sul 2024, se non in misura trascurabile.

Pil 2024, il governo non cambia le stime

Il ministro dell’Economia in audizione in Parlamento tiene ferma, dunque, la previsione di un prodotto interno lordo in aumento dell’1,2 per cento nell’anno prossimo. Un andamento superiore a quello atteso dalla maggior parte degli istituti nazionali ed esteri e che si raggiungerebbe grazie alla spinta data dalla manovra.

Rischi sulla crescita: guerre e costo del denaro

Una legge di Bilancio difficile da mettere nero su bianco, ammette il titolare del Tesoro, sia per il confronto all’interno del governo, sia per le tensioni dovute alle guerre in Ucraina e in Medio Oriente. "Restano perciò molteplici i rischi al ribasso - spiega Giorgetti - che aleggiano sulle prospettive future che sono rappresentati dagli aumenti del prezzo del petrolio e i tassi d'interesse internazionali elevati". 

Prudenza e sostegni

E’ stato comunque fatto il meglio possibile, sostiene il ministro, difendendo le scelte della manovra: dalla sanità con tre miliardi aggiuntivi, alla stretta sulla pensioni, passando per gli interventi per proteggere le famiglie dall’inflazione (vista in calo), con la proroga del taglio dei contributi per i redditi medio-bassi, e la sostenibilità del debito pubblico, in lieve discesa nei prossimi anni. Il numero uno di Via XX Settembre ha ricordato il peso sul debito dei bonus edilizi, in particolare del Superbonus, mentre sul taglio alle pensioni di molti dipendenti pubblici che scatterebbe dal 2024 ha detto: "Daremo una risposta sulle pensioni dei medici".

Upb: misure temporanee, Pnrr fondamentale

Insomma, si conferma la linea della prudenza, con la consapevolezza che la manovra è concentrata sul presente. Un aspetto, quest’ultimo, evidenziato dall’Ufficio Parlamentare di Bilancio (Upb) quando – per bocca della presidente Livia Cavallari – rileva come molti interventi siano temporanei e c’è il rischio di dover aggiustare i conti in futuro in condizioni meno favorevoli. Fondamentale, sottolinea l’organismo indipendente di controllo, il Pnrr, che Palazzo Chigi vuole cambiare e che, se pienamente attuato, darebbe una spinta al Pil fino al 2,6 per cento nel 2026.

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