Già l’anno scorso il Codacons aveva lanciato l’allarme. “Ci aspettiamo un trend di crescita anche questo Natale — ha sottolineato Stefano Tiberga di Codacons Lombardia — e riportiamo anche un’altra tendenza: molti consumatori per risparmiare acquistano i panettoni in versione ridotta rispetto a quelli da un chilo”
Quarantasei euro al chilo per un panettone da Marchesi e San’Ambroeus, 43 da Iginio Massari e 49 da Cracco. Il caro prezzi colpisce anche uno dei simboli del Natale milanese: il panettone artigianale arriva a una media di 30/35 euro al chilo mentre quello industriale registra un aumento negli ultimi due anni del 37%. “Veniamo da anni di fortissime tensioni sulle materie prime — ha spiegato all’edizione milanese del Corriere della Sera Stefano Vergani, ad dell’azienda di famiglia —. Adesso costa molto l’uva sultanina della Turchia e lo zucchero è ai massimi storici”.
L'allarme del Codacons
Già l’anno scorso il Codacons aveva lanciato l’allarme segnalando un aumento dei prezzi, per panettoni e pandori industriali, del 37 % rispetto al 2021 e del 10% per quelli artigianali. “Ci aspettiamo un trend di crescita anche questo Natale — ha sottolineato Stefano Tiberga di Codacons Lombardia — e riportiamo anche un’altra tendenza: molti consumatori per risparmiare acquistano i panettoni in versione ridotta rispetto a quelli da un chilo”. “La botta grossa è arrivata a Natale scorso – gli fa eco Matteo Cunsolo, presidente dell’Associazione panificatori di Confcommercio Milano-. A causa del conflitto sono salite le spese sia per le materie prime sia per l’energia. Quest’anno io e i miei colleghi non ce la sentiamo di apportare ulteriori aumenti; quindi, i prezzi finali di vendita al pubblico saranno all’incirca in linea con il 2022. Anche se per noi panificatori le spese non sono diminuite, anzi: cerchiamo di assorbire i costi per non incidere troppo sulle tasche dei consumatori”.