Stop al Reddito, poche domande di formazione da chi ha perso l'aiuto

Economia
Simone Spina

Simone Spina

Chi è in grado di lavorare e non ha più il reddito di cittadinanza, perché il governo lo ha abolito, può seguire corsi di formazione pagati fino a 350 euro al mese. Per questa misura finora sono arrivate oltre 63mila domande, ma solo poco più della metà sono di ex percettori del sostegno 

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C’è chi lavora in nero, chi un posto nel frattempo l’ha trovato e c’è chi ha deciso di farsi da parte perché i requisiti non li aveva e rischiava l’accusa di truffa. Sarebbe variegata la tipologia degli italiani cui è stato tolto il Reddito di Cittadinanza e che non hanno chiesto di partecipare ai corsi di formazione messi a disposizione dal governo, rinunciando così ai soldi dello Stato: fino a 350 euro al mese per, al massimo, un anno.

Gli occupabili che non vogliono fare i corsi

E sono tanti questi ex percettori in grado di poter lavorare - quindi in buona salute, non anziani e senza fragilità in famiglia - che non intendono impegnarsi in un progetto che dovrebbe migliorare le opportunità per avere un impiego.

I dati sulle domande per la formazione

E’ il quadro che emerge dalle domande finora arrivate per chiedere il nuovo Sostegno per la Formazione e il Lavoro: solo poco più di 33mila sono arrivate da chi in passato prendeva il Reddito di Cittadinanza. Una parte molto ridotta delle 180mila persone che tra luglio e agosto hanno perso la misura varata nel 2019 e abolita dall’attuale governo. Il portale dove iscriversi è attivo da inizio settembre e questi numeri arrivano al 19 del mese. 

I motivi della scarsa adesione

Forse è presto per trarre conclusioni, ma perché chi è in difficoltà economiche, e prendeva il sussidio, non è disponibile a fare uno corso di formazione pagato? Qualche spiegazione la fornisce Anpal Servizi, agenzia del Ministero del Lavoro. La bassa adesione si spiegherebbe coi controlli più stringenti sui requisiti necessari, che avrebbero scoraggiato chi prendeva il Reddito, senza averne diritto, a chiedere la nuova misura.

Stretta sui controlli e lavoro nero

A questo si aggiunge il lavoro sommerso: chi lo pratica può preferire tenerselo rinunciando ai 350 euro che lo costringerebbero a seguire corsi incompatibili con lo svolgimento dell’impiego in nero. E, naturalmente, ci può essere anche chi, ma sarebbero pochi, nel frattempo ha avuto un impiego o si è affidato ai servizi sociali del proprio Comune.

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