Banche, Santander Consumer Bank chiude tutte le filiali in Italia

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Con la lettera inviata il 12 settembre dai vertici bancari alla Fabi e alla Fisac Cgil, la banca intende procedere alla chiusura delle 21 filiali distribuite sul territorio italiano 

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Santander Consumer Bank (Scb), parte del gruppo bancario nato in Spagna e presente in tutta Europa, specializzato in Italia nel credito al consumo, chiuderà tutte le sue 21 filiali sul territorio nazionale. I dipendenti sono 738. "L'azienda - rendono noto la Fisac Cgil e la Fabi. presieduta da Ettore Gotti Tedeschi e guidata da Alberto Merchiori  - ha consegnato alle organizzazioni sindacali una comunicazione inerente un piano di ristrutturazione relativo a Santander Consumer Bank, ai sensi dell'articolo 22 del vigente contratto collettivo nazionale di lavoro". Nella comunicazione "viene stimato in eccedenza circa il 14% della forza lavoro della Banca, la riduzione di organico riguarda sia il personale delle unità locali sia della sede".   

Il 14 settembre l'incontro con i sindacati

Le rappresentanze sindacali aziendali esprimono "preoccupazione e contrarietà per un piano che impatta nuovamente sul personale, aggrava la desertificazione bancaria del territorio e mette in difficoltà molte aree disagiate. Sono state prontamente informate le segreterie nazionali, il livello di attenzione da parte del sindacato sarà massimo". Il primo incontro tra sindacati e gruppo, proseguono Fisac Cgil e Fabi, "è già stato calendarizzato con l'azienda per giovedì 14 settembre e sarà improntato alla disamina e alla discussione del piano per consentire poi di porre in essere tutte le procedure e le azioni atte a scongiurare ricadute pesanti sulle lavoratrici e i lavoratori di Santander Consumer Bank".

ANSA/ALESSANDRO DI MEO

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Fenomeno di "desertificazione bancaria"

Con la lettera inviata il 12 settembre dai vertici bancari alla Fabi e alla Fisac Cgil, la banca intende procedere alla chiusura di 21 filiali distribuite sul territorio italiano accompagnato da un piano di uscite di dipendenti. Il difficile contesto finanziario, gli aumenti dell'inflazione e lo sviluppo esponenziale degli ultimi anni dei canali digitali sono alcuni dei motivi per gli interventi di trasformazione aziendale voluti dalla banca. "Siamo di fronte ancora una volta all'ennesimo fenomeno di "desertificazione bancaria" che impatta sulla categoria" ha spiegato il segretario coordinatore Fabi Torino, Paola Cogli Ciccarelli, che ha inoltre aggiunto come "il mercato finanziario degli ultimi tempi sta progredendo in maniera spedita verso una inarrestabile digitalizzazione dei servizi, con una conseguente difficolta' sulla tenuta occupazionale. La Fabi è impegnata al tavolo negoziale, la cui apertura è  per domani 14 settembre, per attivare tutti gli strumenti utili a ridurre l'impatto della riorganizzazione sul piano sociale" ha concluso il coordinatore Cogli Ciccarelli.

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