Manovra, la ricerca dei fondi si complica con il taglio delle stime del Pil

Economia
Simone Spina

Simone Spina

Se l'economia italiana crescerà meno del previsto, come si attende la Commissione Europea, si riducono gli spazi per finanziare la prossima legge di Bilancio. Al momento ci sarebbe solo un terzo delle risorse necessarie

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L’Europa crescerà meno del previsto e lo stesso accadrà per l’economia italiana. La revisione al ribasso delle stime sul prodotto interno lordo rischia di complicare i giochi per la manovra finanziaria che Roma si appresta a scrivere. 

Ue: nel 2024 crescita dell'Italia dello 0,8

Il taglio operato da Bruxelles, che per l'Italia stima un più 0,9 per cento per quest'anno, è corposo rispetto alle sue precedenti formulazioni (-0,3 punti percentuali) ma stringato (solo un decimale in meno) rispetto a quanto il nostro Esecutivo ha messo nero su bianco in primavera (+1% nel 2023). Più ampia la differenza tra quanto la Commissione europea si attende per l’anno prossimo: rialzo dello 0,8 per cento, contro l’1,5 a cui punta Palazzo Chigi.

Quadro da confermare: i rischi

Entro fine mese il governo aggiornerà le sue previsioni e, se il quadro più fosco fosse confermato, gli spazi per trovare i fondi sarebbero più stringati: se il Pil, infatti, aumenta meno di quanto ci si attendeva, peggiora il suo rapporto col deficit, quindi i denari in cassa risultano inferiori a quanto messo in conto mesi fa.

Germania in recessione, l'industria italiana peggiora

A questo si aggiunge che le cose vanno peggio anche in Germania (la locomotiva d’Europa nel 2023 è vista in recessione), con la quale l’Italia confida soprattutto per le esportazioni. La nostra industria sta accusando il colpo: dopo due mesi di ripresa, la produzione manifatturiera a luglio è tornata in negativo

L'incognita dei tassi Bce

Pesa poi l’incognita dell’inflazione, che - seppur in discesa - viaggia intorno al 5 per cento, e non è chiaro se giovedì la Banca Centrale Europea aumenterà ancora il costo del denaro per raffreddare il carovita o lascerà i tassi all’attuale livello (4,25 per cento) viste le nubi sull’economia.

Caccia al tesoro

In tutto questo, come detto, la ricerca delle risorse per una manovra che dovrebbe valere una trentina di miliardi potrebbe farsi più ardua. Al momento, i fondi disponibili sarebbero un terzo del totale e anche pochi decimali di Pil in meno, che valgono qualche miliardo, pesano sul difficile compito di trovare un equilibrio tra la prudenza voluta da Palazzo Chigi e le spinte dei partiti a mantenere le promesse elettorali.   

 

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