Ita, la lunga strada verso la privatizzazione fra trattative e colloqui con l’Ue

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L’operazione che l’Unione europea definisce "complessa" sarebbe quasi al traguardo: la fine di un percorso iniziato nel 2020 allo scadere dell'amministrazione straordinaria di Alitalia. A fine 2021 l’ok di Bruxelles e il primo volo sulla tratta Linate-Bari. Nel maggio 2023 l'accordo tra il Tesoro e il Lufthansa per la cessione di una quota di minoranza del 41%

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Destinata a essere al centro del dibattito fra Roma e Bruxelles, la privatizzazione di Ita - la compagnia aerea nata dalle ceneri di Alitalia e ceduta a Lufthansa - sembra essere vicina al traguardo. Un’operazione che per l’Unione europea è "complessa" e impatta fortemente sul mercato e che ha alle spalle già due anni di trattative.

La nascita di Ita

Era il 10 ottobre 2020 quando, allo scadere dell'amministrazione straordinaria di Alitalia, l'allora governo Conte bis firmò il decreto con la nascita di Ita Airways, dandole in dote 20 milioni di euro. Un mese più tardi, il 12 novembre 2020, la newco ha acceso i motori con il primo cda per definire un piano industriale sostenibile. Un'operazione che, intrecciata ai prestiti ponte concessi nel 2017 e nel 2019 ad Alitalia - in tutto 1,3 miliardi di euro - e considerati illegali dall'Ue, ha richiesto il benestare di Bruxelles. Per superare l'esame di Bruxells, uno il diktat da rispettare per la newco: essere indipendente dalla vecchia compagnia e non, nelle parole della vicepresidente della Commissione Ue, Margrethe Vestager, un’Alitalia "travestita". Pena la responsabilità del rimborso dei sussidi illegali. Tra le altre condizioni, anche lo snellimento del perimetro operativo.

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L’ok di Bruxelles e il primo volo

Tra un botta e risposta e l'altro sulla discontinuità economica, le trattative sono andate avanti per mesi, fino al 10 settembre 2021. Dopo aver ottenuto le rassicurazioni necessarie, Bruxelles ha concluso che esistesse "una chiara discontinuità tra Alitalia e Ita", precisando che i conferimenti di capitale pari a 1,35 miliardi di euro a favore di Ita non si configuravano come aiuti di Stato. Il business plan ha previsto la cessione del brand Alitalia al miglior offerente con gara aperta, alla quale Ita ha partecipato acquisendo alla fine il marchio per 90 milioni. Dopo aver cominciato la vendita dei biglietti il 16 agosto 2021, la newco ha volato per la prima volta il 15 ottobre sulla tratta Linate-Bari.

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La cessione a Lufthansa

Partito l'11 febbraio 2022, l'iter di privatizzazione di Ita è stato in cima alle priorità del governo Draghi. Le prime due pretendenti a manifestare interesse sono state Msc e Lufthansa. Ma, dopo mesi di cambi di prospettiva, con l'interesse del consorzio Certares - in partnership commerciale con Air France e Delta -, il leader crocieristico ha abbandonato la partita. Il 25 maggio 2023 la fumata bianca: l'accordo tra il Tesoro e il Lufthansa per la cessione di una quota di minoranza del 41% attraverso un aumento di capitale di 325 milioni, con l'opzione di acquisire tutte le azioni rimanenti in un secondo momento. Obiettivo dichiarato: chiudere la transazione entro l'anno e portare Ita in utile in due anni. A chiudere la saga sarà l'ultima analisi dell'Ue, che segue da vicino tutti i dettagli dell'accordo. L'operazione, soggetta a ora una fase istruttoria, deve ancora essere notificata dalle compagnie. Da quel momento scatterà il conto alla rovescia per il placet finale. Nel migliore dei casi, entro 25 giorni dalla notifica.

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