Pensioni, si studia estensione Opzione donna: via paletto figli. Le ipotesi di riforma
Lo scorso 5 settembre si è tenuto il confronto tra l’Osservatorio sul monitoraggio della spesa previdenziale e i sindacati. La prossima tappa sarà il 18 settembre, sul tema della previdenza complementare. Fra l'ipotesi l'eliminazione del paletto dei figli
Potrebbe arrivare con la manovra un'estensione di Opzione Donna. L'ipotesi, secondo quanto si apprende, è allo studio della maggioranza a partire soprattutto dal nodo delle coperture
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Si ipotizza - viene riferito da fonti parlamentari - di eliminare per le categorie di beneficiarie (ovvero caregiver, invalide almeno al 74% e licenziate o dipendenti da aziende in crisi) il paletto dei figli per anticipare ulteriormente il pensionamento da 60 a 58 anni. Sempre più scontata, invece, la proroga di quota 103. Si lavora infine anche a una possibile estensione di Ape sociale
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Lo scorso 5 settembre si è tenuto il confronto tra l’Osservatorio sul monitoraggio della spesa previdenziale (cioè l’organismo tecnico voluto proprio da Calderone) e i sindacati. La prossima tappa sarà il 18 settembre, sul tema della previdenza complementare
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Entro il 20, spiega Il Sole 24 Ore, l’Osservatorio sulla valutazione della spesa previdenziale consegnerà al ministro Calderone le sue conclusioni e le proposte sulla previdenza
Queste ultime dovrebbero includere tutte le questioni affrontate con i sindacati: dalla flessibilità in uscita (le Quote, compresa Quota 103), all’Ape sociale e al suo raccordo alle categorie di lavori gravosi
Nello specifico, l’incontro del 5 settembre avrebbe evidenziato la necessità di introdurre anche qualche tipo di beneficio (minore età, meno contributi, assegno maggiorato) da riconoscere alle categorie dei lavori usuranti e gravosi
L’Osservatorio dovrebbe perciò effettuare una sorta di “mappatura” tenendo anche conto, come suggerito dai sindacati, dell’esito dei lavori della commissione voluta dal precedente esecutivo con l’allora ministro del Lavoro Andrea Orlando e guidata da Cesare Damiano
Il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon della Lega, su La Stampa, parlando della Manovra ha sottolineato che "molto probabilmente avremo Quota 103 anche nel 2024 e questo consentirà a chi ha 62 anni e 41 di contributi di andare in pensione anticipatamente. È l'inizio del percorso di Quota 41 come avevamo chiesto"
Sulle pensioni minime Durigon ha affermato l’intenzione “di allargare il più possibile la platea per sostenere gli assegni bassi". Per ottenere risorse, il governo valuterà se "redistribuire l'adeguamento all'inflazione delle pensioni, come abbiamo fatto lo scorso anno per alzare le minime. Sui salari, l'obiettivo è "potenziare la contrattazione collettiva e dare risposte ai rinnovi"
Durigon si è poi espresso in merito allo sciopero della Cgil: "Landini l'ha annunciato da mesi, è pretestuoso. È singolare indire uno sciopero generale prima di aver visto le misure del governo. La legge di Bilancio ancora deve essere scritta"
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