Fed, Powell: “Nuovi rialzi dei tassi giustificati se l'economia non si raffredda”

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Lo ha confermato il presidente della Federal Reserve durante il suo discorso al seminario annuale in programma a Jackson Hole dove, dal 24 al 26 agosto, i banchieri centrali si stanno incontrando per fare il punto della situazione sulla politica monetaria mondiale

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La previsione della Federal Reserve è "che per riportare l’inflazione in modo sostenibile al 2% sarà necessario un periodo di crescita economica inferiore al trend, nonché un certo allentamento delle condizioni del mercato del lavoro". Lo ha confermato il presidente della Fed, Jerome Powell, durante il suo discorso al seminario annuale in programma a Jackson Hole dove, dal 24 al 26 agosto, i banchieri centrali si stanno incontrando per fare il punto della situazione sulla politica monetaria mondiale.

Powell: “A rischio ulteriori progressi sull’inflazione”

Powell ha evidenziato l’importanza di porre l'attenzione, nello specifico, ad alcuni "segnali", dalla crescita del Pil alla spesa dei consumatori e al settore immobiliare, tutti elementi che indicano che “l’economia potrebbe non raffreddarsi come previsto”. Tra l’altro, ha spiegato ancora, "ulteriori conferme di una crescita persistentemente superiore al trend potrebbero mettere a rischio ulteriori progressi sull’inflazione e potrebbero giustificare un ulteriore inasprimento della politica monetaria".

Il riferimento al Federal Open Market Committee

Il presidente della Fed, quindi, ha fatto riferimento a marzo 2022 quando il Federal Open Market Committee aveva deciso di "aumentare il tasso di riferimento”, sottolineando come “fosse chiaro che la riduzione dell’inflazione sarebbe dipesa sia dalla risoluzione delle distorsioni senza precedenti della domanda e dell’offerta legate alla pandemia, sia dal nostro inasprimento della politica monetaria, che avrebbe rallentato la crescita della domanda aggregata, consentendo il tempo di recupero dell’offerta". Ad oggi, ha concluso, queste due forze “lavorano insieme per abbassare l’inflazione, ma il processo ha ancora molta strada da fare, nonostante i dati recenti siano più favorevoli".

20060706 - ROMA - ECO  - +++BCE: LASCIA TASSI INVARIATI AL 2,75%+++  Una immagine di archivio, datata 07 Aprile 2005, mostra la sede della Bce.   La Banca Centrale Europea ha lasciato oggi invariati i tassi di Eurolandia. Di conseguenza il tasso sulle operazioni pronti contro termine resta fermo al 2,75%, quello sulle operazioni di rifinanziamento marginale al 3,75% e quello sui depositi overnight all'1,75%.                /ARCHIVIO - ANSA DEF

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