Sono 513mila gli occupati in più rispetto al primo trimestre 2022 (+2,3%) con una crescita rispetto al trimestre precedente di 104mila unità (+0,4%). L'input di lavoro è aumentato dell'1,3% rispetto ai tre mesi precedenti e del 3,3% rispetto al primo trimestre 2022
Oltre mezzo milione di occupati in più nel primo trimestre di quest’anno con un trend positivo che si ripropone per "l'ottavo trimestre consecutivo" nel mercato del lavoro. È quanto rileva l’Istat spiegando come ci sia stato un aumento di 513mila occupati rispetto al primo trimestre 2022 (+2,3%) e una crescita rispetto al trimestre precedente di 104mila unità (+0,4%). L'input di lavoro è aumentato dell'1,3% rispetto ai tre mesi precedenti e del 3,3% rispetto al primo trimestre 2022.
La crescita
“Rilevante” anche l’aumento del costo del lavoro per unità di lavoro dipendente nel primo trimestre, che "raggiunge valori tra i più alti in serie storica". Rispetto al trimestre precedente, la crescita è dell'1,8%, con un aumento sia delle retribuzioni (+1,2%) sia, in misura maggiore, degli oneri sociali (+3%). Sull'anno la crescita è ancora più intensa (+3,9%), con un +3,4% per la componente retributiva e un +5,4% per gli oneri sociali. Sull'aumento delle retribuzioni incidono gli importi una tantum, mentre la crescita degli oneri sociali è legata al restringimento degli interventi di decontribuzione del 2021-22.
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Fase di ripresa post-pandemia
Dopo il brusco calo generato dagli effetti della pandemia, la fase "di ripresa dell'occupazione, è iniziata nel secondo trimestre 2021 (con una crescita pari al 2,2%) - spiegano all'Istat -, è proseguita a ritmi sostenuti tra il terzo 2021 e il secondo trimestre 2022 (arrivano al 4,1% nel primo 2022), è rallentata nel terzo e quarto trimestre 2022, non superando l'1,5%, per tornare al 2,3% nel primo trimestre 2023". Scendendo nel dettaglio, l'aumento degli occupati nel primo trimestre rispetto al precedente coinvolge i dipendenti a tempo indeterminato (+92mila, +0,6%) e gli indipendenti (+27mila, +0,5%), mentre i dipendenti a termine risultavano in lieve calo (-15mila, -0,5% in tre mesi). Anche in termini tendenziali, l'aumento dell'occupazione riguarda i dipendenti a tempo indeterminato (+3,7%) e gli indipendenti (+1%), mentre si riduce il numero dei dipendenti a termine (-2,7%); rispetto al primo trimestre 2022 continua il calo dei disoccupati (-76mila in un anno, -3,5%) e degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-558mila, -4,3%).
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Il commento della Fapi
"I dati Istat sono incoraggiati, nel Paese si respira un clima di fiducia. Nel primo trimestre 2023 sono stati certificati mezzo milione di occupati in più. È un dato che merita di consolidarsi ulteriormente, ma rappresenta certamente un buon inizio per il governo". Lo scrive in una nota il presidente nazionale della Fapi, Gino Sciotto, commentando i dati Istat sull'occupazione. "Alla Meloni chiediamo di incoraggiare la detassazione del costo del lavoro con un provvedimento ad hoc tanto atteso dalle piccole e medie imprese", conclude Sciotto.