Comprare casa è il miglior investimento per i figli: lo pensano quasi 3 italiani su 4
È quanto emerge da un sondaggio di Immobiliare.it: per il 73,7% degli intervistati, l’acquisto di una casa rimane l’investimento migliore per i propri figli. Seguono l’ingresso in fondi di investimento e la polizza vita. Più del 64% del campione vorrebbe la seconda casa in una grande città italiana, mentre meno del 3% guarda all’estero
Qual è il miglior investimento da fare per i propri figli? Secondo il 73,7% degli italiani, cioè quasi tre persone su quattro, è comprare loro una casa. È quanto emerge da un sondaggio di Immobiliare.it: il portale immobiliare ha coinvolto un campione di quasi 2.000 utenti per indagare le preferenze relative alle scelte di investimento, già effettuate o in programma, indirizzate alle nuove generazioni
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Dopo l’acquisto della casa, la seconda opzione - scelta dal 12% degli intervistati - è l’ingresso in fondi di investimento. Al terzo posto, al 7,2%, troviamo invece la polizza vita. In generale, escludendo il mattone, i prodotti finanziari sfiorano il 20% delle scelte, mentre l’investimento in un’attività di business arriva al 5,4% e quello in beni rifugio all’1,8%
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“Il mattone si conferma la forma di investimento preferita dagli italiani. L’acquisto della casa, nel nostro Paese, assume anche un ruolo di previdenza complementare. Il mutuo diventa così una sorta di piano di accumulo che consente a chi raggiunge la terza età di non dover più sostenere il costo dell’abitare. E, se l’immobile è stato scelto con lungimiranza, ottenere anche una rivalutazione dello stesso”, ha spiegato Carlo Giordano, Board Member di Immobiliare.it
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Tre i tanti intervistati che hanno indicato l’opzione relativa all’acquisto di un immobile come preferita, più della metà (59,3%) vorrebbe acquistare una seconda casa destinata esclusivamente ai figli, mentre oltre un quarto (26,3%) intende rilevare l’attuale abitazione “di famiglia”, in modo da poterne trasferire la proprietà in futuro. Meno del 14%, invece, andrebbe a veicolare le proprie risorse verso l’acquisto di una casa per le vacanze
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Chi sceglie la seconda casa, secondo il sondaggio, ha come motivazioni principali la durabilità del bene (35,6%) e l’impossibilità da parte delle nuove generazioni di provvedere in autonomia ad acquistarne una (27,4%). Chi predilige rilevare la casa di famiglia o comprare una casa per le vacanze, invece, mette al primo posto tra le ragioni più determinanti (oltre il 50%) la possibilità da parte dei figli di rivendere l’immobile in futuro, monetizzando così l’investimento
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Guardando più nel dettaglio all’area geografica di preferenza per chi desidera acquistare una seconda casa, più del 64% del campione la vorrebbe in una grande città, che può essere la stessa in cui il nucleo famigliare ha già la residenza o una metropoli terza dove è altamente probabile che i figli si trasferiscano a studiare o lavorare
GUARDA IL VIDEO: Acquisto casa investimento migliore per figli: il sondaggio
Un terzo del gruppo preferisce invece concentrarsi sulla città di piccole/medie dimensioni in cui vive oggi, mentre meno del 3% dei rispondenti intende cercare all’estero un mercato immobiliare più dinamico di quello italiano
Tra chi preferisce acquistare una casa per le vacanze, invece, il 70,6% predilige un immobile in una località di villeggiatura vicino all’attuale domicilio, mentre il 23,5% darebbe più importanza all’attrattività della zona turistica in Italia rispetto all’indirizzo di residenza attuale. Meno del 6% del gruppo vorrebbe invece comprare una casa per la villeggiatura all’estero
Agli intervistati che non hanno inserito la casa come investimento preferito per i figli, sono state chieste le motivazioni dietro a questa scelta. Il 60% del campione si divide equamente tra la mancanza di convenienza legata a oneri e tassi di finanziamento eccessivi e la mancanza di certezze rispetto a dove i figli metteranno radici, rischiando di lasciare la casa acquistata inutilizzata
Circa il 18%, invece, reputa che esistano altri investimenti più redditizi, mentre una percentuale simile giustifica la scelta con l’impossibilità ad acquistare una casa. C’è anche una percentuale più piccola, vicina al 5%, che teme che l’immobile acquistato sia destinato a “non rimanere in famiglia”
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