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Conti correnti bancari, con aumento tassi BCE di quanto sale la spesa?

Economia

Vittorio Eboli

Rispetto a un anno fa (quando i tassi d'interesse in Eurozona erano a zero, ora sono a 3,75% dopo l'aumento deciso il 4 maggio) i costi per aprire e mantenere un conto corrente in banca sono aumentati: spende in media fra i 32 e i 160 euro annui, con incrementi che – a seconda del profilo di utilizzatore – vanno dall’8% al 44%

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Con i repentini aumenti dei tassi da parte della BCE negli ultimi mesi, sono saliti anche i costi per aprire o mantenere un conto corrente, sia tradizionale che solo on-line: i rincari vanno, in media, dall’8% al 44% nell’ultimo anno. Facile.it ha analizzato gli Indicatori di costi complessivi (ICC) di 6 primarie banche italiane, confrontandoli con quelli del 2022: in un anno, i prezzi sono saliti e per mantenere un nuovo conto corrente si spende, in media, fra i 32 e i 160 euro annui.

 

Non consideriamo costi di apertura e modifiche unilaterali

Prima di entrare nello specifico, un chiarimento: parliamo dei “nuovi” costi, ossia delle nuove offerte che troviamo sul mercato se apriamo un conto adesso, rispetto ai costi che pagheremmo se avessimo aperto il conto un anno fa. Non consideriamo, in questo studio, né i costi di apertura (per loro natura, costi una tantum, che paghiamo solo alla sottoscrizione del contratto), né le “modifiche unilaterali” delle condizioni di un conto già aperto da tempo.

Quanto pesano questi rincari, in concreto, sulle nostre tasche? Nella tabella, ognuno può identificarsi con un profilo di correntista (giovane single, famiglia con operatività bassa, media, alta, ecc. ) e fare due… conti. Info: per ‘giovani’, i criteri stilati da Bankitalia per le sue statistiche rimandano non tanto al criterio numerico (l’età, che varia da offerta a offerta) ma a più criteri comportamentali (maggior uso dell’home banking, domiciliazione delle utenze, ecc).

Oggi quindi, per mantenere un nuovo conto corrente, si spende in media fra i 32 e i 160 euro annui: gli incrementi rispetto a un anno fa – a seconda del profilo di utilizzatore – vanno dall’8% al 44%.

 

Conti tradizionali e on line, molte differenze

Guardiamo ad alcuni dettagli. L’aumento è stato rilevato come detto per tutti i profili di utilizzo, con rincari che vanno dai 10 ai 18 euro l’anno per i conti tradizionali e dai 7 ai 13 euro per quelli online. Essendo gli aumenti legati principalmente alla componente dei costi fissi, in termini percentuali hanno un impatto maggiore sui profili con costi storicamente più bassi: ad esempio, le tariffe per i giovani sono cresciute, in percentuale, tra il 13% e il 22%, quelle delle famiglie con operatività bassa tra il 16% e il 31% e per i pensionati con operatività bassa tra il 19% e il 44%.

In generale, confrontando gli ICC, si registrano aumenti sia sui canoni-base dei conti (ad esempio, in alcuni casi le banche hanno ridotto il periodo di canone a costo zero, mentre in altri il canone zero è stato subordinato ad alcune condizioni), sia per quanto riguarda i costi di emissioni delle carte di debito (normalmente sono gratuite, ma qualche istituto ha iniziato a introdurre un costo di emissione). E anche per le carte di credito si registra, in alcuni casi, l’introduzione di un canone annuo su prodotti che, in passato, erano invece gratuiti.

Attenzione, perché nonostante gli aumenti di cui ci stiamo occupando, continuano ovviamente ad esistere i conti correnti online completamente gratuiti; quindi chi è alla ricerca di un conto corrente può confrontare le offerte di diversi istituti di credito utilizzando proprio l’ICC, documento che la banca ha obbligo di fornire prima dell’apertura del conto.