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Taglio al cuneo, quanto risparmio in busta paga? Le prime simulazioni

Economia

Vittorio Eboli

©IPA/Fotogramma

Lunedì il Consiglio dei ministri avrà sul tavolo il "decreto primo maggio" sul lavoro. Ma quanto resterebbe di più in busta paga con l’annunciato taglio del cosiddetto “cuneo fiscale”? Guarda la tabella e trova il tuo risparmio

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Col DEF di aprile – il Parlamento il 28 aprile, dopo la bagarre del giorno precedente, ha autorizzato l’extra deficit necessario richiesto dal Governo – l’esecutivo ha messo sul tavolo circa 3,4 miliardi di euro, e nel Consiglio dei ministri del primo maggio discuterà un "decretone lavoro" che dovrebbe contenere la nuova sforbiciata al cuneo fiscale.

Parliamo della differenza tra quanto paga il datore di lavoro e quanto (per effetto di tasse e contributi da pagare) arriva effettivamente nella tasca del lavoratore.

 

Seconda sforbiciata, forse dell'1%

Sarebbe il secondo taglio dopo quello contenuto nella manovra finanziaria di dicembre, e valida per tutto il 2023: 3% di contributi da versare in meno per redditi lordi fino a 25mila, 2% per i redditi da 25 a 35mila. Si ipotizza un ulteriore taglio di un altro punto percentuale (da maggio fino a dicembre). Siamo ancora a livello di indiscrezioni, ma con gli elementi già conosciuti si possono ipotizzare le prime simulazioni. Come ha fatto la Fondazione del Consiglio nazionale dell’ordine dei Commercialisti. Ecco in tabella i calcoli sulle diverse fasce di reddito: fino a 15mila euro lordi, il risparmio mensile è di circa 9 euro e mezzo. Negli scaglioni di reddito successivo (sempre considerati lordi) si sale a 11 euro per gli stipendi fino a 20mila euro, e via via fino agli oltre 16 euro per i redditi di 35mila euro annui.

Ricordiamo che questi risparmi andrebbero aggiunti a quanto già si risparmia per effetto del taglio ai contributi stabilito in manovra per l’anno 2023.

Le novità toccano tre quarti dei lavoratori

Ma quanti sono i lavoratori che rientrano in questa normativa, ossia che dichiarano fino a 35mila euro lordi l’anno? Più di quanti ci si possa immaginare a prima vista: oltre tre quarti del totale dei contribuenti italiani dichiara meno di questa cifra, secondo le tabelle IRPEF pubblicate dal Ministero dell’economia per il 2022. Parliamo di 36 milioni di nuclei familiari, contro i 6 milioni che guadagnano più di questa soglia. Quindi le misure sul cuneo fiscale allo studio del Governo, sia pur per cifre non alte, interessano la grande maggioranza degli italiani.

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