
Lavoro, stretta sulle assunzioni a chiamata diretta: svolta nella Pubblica amministrazione
Il Governo ha approvato il decreto Pubblica Amministrazione con alcune novità sull’introduzione di nuovi funzionari e sull’accesso alla dirigenza dello Stato

Il Governo ha approvato il decreto sulla Pubblica Amministrazione. Il provvedimento introduce alcune novità sull’accesso alla dirigenza dello Stato, sull’aumento dei funzionari interni e sul limite alle assunzioni dall’esterno. Come riporta Il Messaggero, riguardo al limite alle assunzioni dall’esterno la regola precedente al decreto stabiliva che i dirigenti esterni potessero essere un contingente massimo dell’8% dei dirigenti totali nel caso di “prime fasce” (i dirigenti apicali) e del 10% nel caso di “seconde fasce”
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Il decreto sulla Pubblica amministrazione, salvo modifiche, ha invece fissato il limite al 12%. Seppure più alto dell’ordinario, in realtà è più basso di quello che era stato fissato con il decreto legge 80 del 2021 che, proprio per agevolare i lavori del Pnrr, aveva raddoppiato fino al 2026 queste percentuali
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Invece, riguardo ai funzionari più validi e a quelli a cui già sono stati assegnati posti di responsabilità, avranno una via d’accesso accelerata alla dirigenza pubblica. Si aumentano così le quote di posti “riservati” agli interni per il passaggio alla dirigenza di seconda fascia

In pratica, dopo che l’amministrazione avrà deciso quanti nuovi posti di dirigente saranno necessari, potrà riservare ai suoi funzionari interni una quota di posti non superiore al 40%. A questi posti riservati potranno concorrere tutti i funzionari che hanno alle spalle almeno cinque anni di servizio e che abbiano i titoli richiesti per accedere alla posizione

Sempre come scrive Il Messaggero, sarà la Scuola Nazionale della Pubblica amministrazione a effettuare delle “procedure comparative” tra i candidati che terranno conto di diversi fattori: la valutazione conseguita nell’attività svolta, dei titoli professionali, di studio o di specializzazione ulteriori rispetto a quelli previsti per l’accesso alla qualifica dirigenziale, e in particolar modo del possesso del dottorato di ricerca, ma anche degli incarichi che il funzionario ha svolto rispetto alla posizione dirigenziale che deve essere coperta

Un’altra norma permette una sorta di “stabilizzazione” dei dirigenti che hanno contratti a termine. Per loro dovrebbe esserci una quota riservata, fino al 30%, per nuove posizioni dirigenziali che si apriranno all’interno delle amministrazioni. Per essere “stabilizzati” i dirigenti dovranno superare una prova orale che sarà soltanto a carattere “esperienziale”, ossia basata sul lavoro concretamente svolto nel ruolo occupato nella PA. Per accedere a questa possibilità, sarà necessario comunque avere già un contratto a tempo indeterminato con un’amministrazione

Il decreto prevede poi la creazione di un Osservatorio del lavoro pubblico presso il Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio, con il compito di promuovere le iniziative di indirizzo in materia di lavoro agile, innovazione organizzativa, misurazione e valutazione della performance, formazione e valorizzazione del capitale umano nelle amministrazioni pubbliche. Previsto il commissariamento del Formez Pa, la società in house del Dipartimento della funzione pubblica
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