
Truffe sul superbonus 110%, come funzionano e quali sono le banche più esposte
Gli istituti di credito italiani da 3 anni sono i primi acquirenti dei crediti e, quindi, sono anche i più esposti ai tentativi di frode. La premier Giorgia Meloni ha detto che ci sono “moltissime truffe, per circa 9 miliardi di euro”. In proporzione è un 8,5% del totale. Da ricordare però che - come specificato anche dall’Agenzia delle Entrate - solo il 5% dei crediti irregolari riguarda il Superbonus, mentre il 58% è sul bonus facciate, il 23% sull’Ecobonus, l’8% sul sismabonus e il 5% sul bonus locazioni

Le nuove truffe da 3,2 miliardi di euro svelate dalla Guardia di Finanza sul Superbonus per l’edilizia alimentano le tensioni politiche - soprattutto tra la premier Meloni e il leader del M5s Conte - e quelle economiche, con le banche italiane che da 3 anni sono i primi acquirenti di quei crediti e che quindi sono più esposte ai tentativi di frode
BONUS 110%: LO SPECIALE DI SKY TG24
Scontare quasi 62 miliardi di euro di crediti fiscali per le ristrutturazioni Superbonus è stato senz’altro conveniente, per gli istituti, che hanno oltre metà di quelle somme nei loro bilanci e li compenseranno con il fisco in futuro. Ma quanta parte rimarrà incagliata nelle truffe?
Ecobonus e bonus facciate, truffa da 1,7 miliardi di euro scoperta ad Avellino
Giorgia Meloni poco tempo fa ha detto che ci sono “moltissime truffe, per circa 9 miliardi di euro”. In proporzione è un 8,5% del totale, come scrive Repubblica. Da ricordare però che - come specificato giorni fa dall’Agenzia delle Entrate - solo il 5% dei crediti irregolari riguarda il Superbonus, mentre il 58% è sul bonus facciate, il 23% sull’Ecobonus, l’8% sul sismabonus e il 5% sul bonus locazioni

In questi giorni sono emersi diversi casi di truffe. Crediti d'imposta fittizi, per circa 1,7 miliardi di euro, sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza di Avellino e di Napoli nell'ambito di un'indagine su una maxi truffa messa a segno con i bonus per l'edilizia, principalmente "Ecobonus" e "Bonus Facciate". Si tratta del sequestro di crediti d'imposta più alto di sempre

Poi è stata scoperta un'altra maxi-frode nei bonus edilizi dalla Guardia di Finanza di Asti. Eseguite misure di custodia cautelare, nei confronti di 10 persone, per i reati di associazione a delinquere, truffa nei confronti di Enti Pubblici, riciclaggio, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte

A livello di gruppi bancari, sempre secondo quanto scrive Repubblica, il più esposto è Intesa Sanpaolo, che però ha fatto sapere di avere esaurito la propria capienza mesi fa, dopo avere rilevato oltre 15 miliardi di euro di crediti fiscali nel 2020, per circa 200mila pratiche evase di oltre 70 mila clienti e 160mila immobili. La maggiore banca italiana, 6 mesi fa, ha sfruttato il Dl Aiuti avviando la ricessione di un terzo di quei crediti, siglando contratti per oltre 5 miliardi. Gliene restano dunque 10 miliardi da smaltire

Unicredit, che a novembre 2022 si fermò a 5 miliardi di crediti edilizi rilevati, non ha sforato la capienza fiscale, ma ha interrotto i nuovi progetti dopo lo stop normativo di febbraio. Unicredit è scavalcata da Poste Italiane, che nel 2021 aveva iniziato con 4,5 miliardi ponendosi un obiettivo a 9,5 miliardi. E nei mesi scorsi lo avrebbe più che raggiunto, con una quota complessiva tra acquisti e pratiche lavorate che sarebbe vicina ai 12 miliardi, prima di rendere nota la sospensione delle operazioni a novembre

La terza banca italiana, Banco Bpm, ha invece acquistato oltre 2,5 miliardi di crediti Superbonus & C, ma ha già assunto impegni fino a 4 miliardi, che considera il proprio limite massimo. Anche Cdp, l’istituto nazionale di promozione che di Poste è primo azionista, è entrata nel business, in punta di piedi: da indiscrezioni ne avrebbe meno di 400 milioni di quei crediti, a fronte di un attivo da 430 miliardi
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