Secondo quanto riporta il Financial Times la casa automobilistica tedesca potrebbe ricevere fino a 10 miliardi di euro di incentivi dagli Stati Uniti. I sussidi e i prestiti arriverebbero dall'Inflation Reduction Act voluto dal presidente americano e da altri programmi statunitensi
Volkswagen ha deciso di sospendere il progetto di un impianto di batterie in Europa orientale e di dare la priorità a un impianto simile in Nord America, dopo aver valutato che potrebbe ricevere fino a 10 miliardi di euro di incentivi dagli Stati Uniti. Lo scrive il Financial Times, riferendo che la settimana scorsa la più grande casa automobilistica europea ha detto ai funzionari dell'Ue che stimava di poter ricevere 9-10 miliardi di euro in sussidi e prestiti dall'Inflation Reduction Act voluto dal presidente degli Stati Uniti e da altri programmi statunitensi.
Le risposte dell'Ue
Volkswagen starebbe "aspettando" di vedere come l'Ue risponderà agli incentivi di Washington prima di portare avanti il piano di costruzione di uno stabilimento in Europa orientale. La casa tedesca ha dichiarato che non è stata presa alcuna decisione sull'ubicazione dei suoi stabilimenti in Nord America o in Europa e che è impegnata nel suo piano per costruire altri impianti di produzione di batterie in Europa. Secondo il quotidiano finanziario, la compagnia automobilistica avrebbe avuto degli incontri con alcuni commissari europei e starebbe aspettando di vedere come l'Unione Europea risponde agli incentivi di Washington prima di proseguire con il piano di realizzare la fabbrica nell'Europa dell'Est. La prossima settimana la commissione europea pubblicherà il suo 'Net Zero Industry Act" come una prima risposta allo schema di incentivi green previsti dagli Usa.
Urso: come Vw gran parte delle imprese pensano a Usa
"Volkswagen si pone un problema se investire in Europa o negli Stati Uniti e come Volkswagen la grande parte delle grandi imprese europee si pongono lo stesso problema". Lo afferma il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, al talk di Rcs Academy 'L'economia della sostenibilità'. "Pensiamo fuori dall'Europa, coloro che avevano deciso dagli Stati Uniti o da altri continenti di investire in Europa", che faranno, se non reagiamo con "altrettanta assertività e altrettanta tempistica di quanto hanno fatto gli Stati Uniti, oggi, non nel 2026", domanda il ministro.