Fra poco più di un mese scadono le convenzioni per la gestione del servizio. In realtà gli accordi sono scaduti già a fine 2022, ma l’Agenzia per l’Italia digitale (Agid) li ha prorogati d’ufficio fino ad aprile. Cosa succederà quindi da lì in avanti?
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Ad aprile 2023scadono le convenzioni per la gestione dello Spid. In realtà gli accordi sono scaduti già a fine 2022, ma l’Agenzia per l’Italia digitale (Agid) li ha prorogati d’ufficio fino ad aprile. Cosa succederà quindi da lì in poi?
Il problema principale per i gestori sono i costi: le spese per i servizi di assistenza ai 33 milioni di cittadini e alle 12mila Pubbliche Amministrazioni che hanno adottato il sistema sono ingenti e il governo non ha mai creato le condizioni per far sì che i privati adottassero lo Spid e creassero flussi di cassa per le aziende che gestiscono questo servizio
In assenza di un accordo tra le parti, da fine aprile Spid potrebbe quindi stopparsi in via definitiva. "Vista la criticità che il servizio riveste, siamo disposti ad accettare un’ulteriore proroga di alcuni mesi, a patto che ci sia la volontà politica di affrontare il problema della sostenibilità economica del sistema. Siamo disponibili a collaborare per definire insieme una strategia”, ha detto il presidente di Assocertificatori, Carmine Auletta, sul tema, al Corriere della Sera
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“Quando è nato Spid, 8 anni fa, - ricorda Auletta - il legislatore aveva stabilito un principio: l’infrastruttura avrebbe dovuto essere gratuita per i cittadini e per la Pubblica Amministrazione e sarebbe stata finanziata con i flussi di cassa dei provider che avrebbero dovuto essere ripagati dalle transazioni dei privati. Abbiamo chiesto più volte di promuovere l’utilizzo dello Spid uso professionale e persona giuridica a pagamento, abbiamo proposto di creare un sistema di crediti di imposta per incentivare i service provider privati, ma non si è fatto nulla”
In una lettera al sottosegretario all’Innovazione, Alessio Butti, i gestori chiedono un fondo dedicato per coprire i costi del servizio e gli investimenti in innovazione. Inoltre, vogliono essere coinvolti nella strategia del governo per il futuro dell’identità digitale in Italia
Va ricordato che tra i servizi di autenticazione digitale, Spid è uno di quelli di maggior successo in Europa. Assocertificatori ricorda che nel 2022 le autenticazioni hanno raggiunto quota 1 miliardo e soggetti come l’Inps hanno risparmiato diverse decine di milioni di euro grazie allo Spid
I gestori a fronte di questo servizio non percepiscono nulla, specifica Assocertificatori. Nel 2022 l’Agid aveva proposto un’erogazione una tantum di un milione di euro da spalmare tra tutti. Cifra che secondo le aziende avrebbe consentito di pagare a malapena i costi di aggiornamento professionale degli operatori dei call center