
Cessione dei crediti, ecco quali bonus sono esclusi dalle limitazioni del governo
La cessione di credito e lo sconto in fattura sono meccanismi che prevedono il diritto a ricevere uno sconto fiscale da parte dello Stato e la possibilità di cederlo. Dopo la stretta dell'esecutivo, come spiega Il Sole 24 Ore, si salvano quelle agevolazioni che non afferiscono all’edilizia

La stretta del governo sulla cessione dei crediti non è estesa a tutte le categorie di agevolazioni. Il testo del decreto 11/2023 introduce limitazioni alle cessioni dei crediti d’imposta, ma solo a quelle derivanti dai bonus edilizi. Sono esclusi dai vincoli infatti i crediti di altre tipologie
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Ecco di seguito l’elenco dei bonus non coinvolti dalle limitazioni, come ricorda Il Sole 24 Ore: il credito super-Ace, i crediti energia e gas per il terzo trimestre 2022, i crediti per acquisto carburanti dei settori agricolo e della pesca per il terzo trimestre 2022, i crediti energia e gas per i mesi di ottobre e novembre 2022 e per il mese di dicembre 2022, i crediti per acquisto carburanti dei settori agricolo e della pesca per il IV° trimestre 2022
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E ancora: i crediti energia e gas e il bonus carburanti dei settori agricolo e della pesca previsti per il primo trimestre 2023, il cosiddetto bonus chef, il credito d’imposta riconosciuto alle imprese turistiche nell’ambito del Pnrr, il il bonus digitalizzazione per le agenzie di viaggio e i tour operator
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Il quotidiano economico ricorda che questi crediti d’imposta hanno regole in parte diverse rispetto ai bonus edilizi: ad esempio, i crediti energia e gas sono cedibili a chiunque solo per intero senza facoltà di successivo trasferimento da parte del cessionario
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La cessione di credito e lo sconto in fattura sono meccanismi che prevedono il diritto a ricevere uno sconto fiscale da parte dello Stato e la possibilità di cederlo. Il meccanismo per i bonus edilizi è stato molto usato perché lo sconto veniva ceduto alla ditta che faceva il lavoro, o a una banca, e ciò permetteva di anticipare meno soldi rispetto a quanto accadeva prima

Ora, con la decisione del governo, questa facoltà scompare. Si torna perciò al vecchio meccanismo, quello per cui lo Stato dà i rimborsi, ma spalmati su più anni in dichiarazione dei redditi
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