
Pensioni, quali sono i primi temi della riforma fra riscatto della laurea e bonus figli
I dialoghi esplorativi tra governo e parti sociali su alcune possibili modifiche in ambito pensionistico parlano della possibile introduzione di un anticipo di 4 mesi dell’uscita dal mondo del lavoro per le lavoratrici che hanno un figlio e di un minimo previdenziale per i giovani che hanno carriere discontinue

Siamo ancora alle prime battute ma cominciano a delinearsi i primi tratti della riforma pensioni voluta dal governo Meloni: i dialoghi iniziali tra le parti parlano di un bonus per anticipare di 4 mesi per ogni figlio il pensionamento delle lavoratrici madri e di un minimo previdenziale garantito per i giovani con carriere discontinue, che ad oggi sarebbe di 600 euro
GUARDA IL VIDEO: Pensioni, si lavora alla riforma: cosa potrebbe cambiare
IN AGENDA OPZIONE DONNA – Tra le questioni più spinose c’è anche la stretta su Opzione donna varata nell’ultima Legge di Bilancio, che ha fatto discutere animatamente le parti negli ultimi mesi: in ogni caso, di fronte al pressing dei sindacati, il governo si è mostrato possibilista e ha sottolineato come sia pronto a valutare alcuni cambiamenti
Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie di economia
LE PENSIONI PER LE LAVORATRICI MADRI – Nel primo incontro tra le parti, Cgil, Cisl e Uil hanno rilanciato la proposta di garantire alle lavoratrici madri un anno di anticipo pensionistico per ogni figlio. Il governo ha fatto una controproposta, sottolineando come sia aperto a valutare un possibile anticipo limitato a quattro mesi per ogni figlio, che avrebbe un costo di 700 milioni l'anno
Pensioni, continua il confronto su Opzione donna: ecco le novità
NOVITÀ ASSEGNO SOCIALE – L’idea è anche quella di riformare il cosiddetto assegno sociale: attualmente è possibile accedere alla pensione di vecchiaia “contributiva”, per la quale sono richiesti 67 anni e almeno 20 anni di versamenti, soltanto se l'importo supera di 1,5 volte quello dell'assegno sociale. L’idea dei sindacati è quella di togliere il vincolo, che difatti impedisce di accedere alla possibilità per coloro che hanno carriere discontinue e, soprattutto, per le lavoratrici. Un’idea che non trova pregiudizialmente contrario il governo
Pensioni, a marzo il pagamento della rivalutazione e degli arretrati
INTEGRAZIONE AL MINIMO PER I GIOVANI – I sindacati avevano proposto per garantire i giovani una sorta di pensione di garanzia, che potrebbe anche essere un'integrazione al minimo, cioè che consente anche ai giovani di vedere assicurato, a prescindere dai contributi versati, un trattamento non inferiore a una certa soglia
Pensione anticipata per le donne, ipotesi 4 mesi prima per ogni figlio
UNA BASE ASSICURATA DI 600 EURO – Grazie all’ultima legge di Bilancio, l’integrazione per i giovani è stata portata a circa 600 euro mensili. Eventuali nuovi correttivi verranno stabiliti nelle prossime settimane dall’esecutivo

RISCATTI DI LAUREA AGEVOLATI - Un'altra possibile misura alla quale si guarda già è quella dell'irrobustimento delle agevolazioni previste per il riscatto della laurea. Non solo: tra le proposte sul tavolo c'è anche quella di prevedere il riscatto di anni effettivi di studio dopo la maggiore età, a prescindere dal conseguimento del titolo, o, in alternativa, altre forme mirate di contribuzione figurativa
.jpg?im=Resize,width=335)
LA RIVALUTAZIONE – Da non dimenticare come, a partire da marzo, ci sia la rivalutazione per tutte quelle pensioni che vanno dai 2101,52 euro (cioè quattro volte il minimo) in su: anche loro riceveranno la rivalutazione della pensione rispetto all’inflazione sulla base delle percentuali inserite in legge di Bilancio. Per coloro il cui assegno arriva a quattro volte il minimo, la rivalutazione dovrebbe essere arrivata già a gennaio
Riscatto della laurea, è "doppio" per i professionisti: ecco come fare