Prospetto informativo disabili 2023 in scadenza il 31 gennaio, come fare e le sanzioni

Economia

L'autocertificazione deve essere consegnata da tutti i datori di lavoro, pubblici e privati, con più di quindici dipendenti che abbiano variato il loro organico rispetto all'anno precedente

ascolta articolo

Domani, martedì 31 gennaio, è l'ultimo giorno utile per la presentazione del Prospetto informativo disabili da parte dei datori di lavoro pubblici e privati che gestiscano organici di quindici o più dipendenti. Il documento ha il compito di conformare le aziende alla legge 68/1999 e deve essere inviato dai datori di lavoro solo nel caso i loro organici abbiano subìto delle modifiche rispetto all'anno precedente. Lo scopo del prospetto è quello di condividere le informazioni aziendali agli uffici di collocamento che hanno il compito di far rispettare la normativa vigente in materia. 

 

Gli obblighi da adempiere

Per non incorrere in sanzioni, l'azienda deve indicare la propria situazione circa gli obblighi di assunzione di personale disabile o appartenente alle categorie protette, insieme alle mansioni disponibili. Nell'autocertificazione il datore di lavoro dovrà dunque indicare: il numero totale di dipendenti, il numero e il nominativo dei lavoratori computabili come quota di riserva e il numero di mansioni disponibili per i lavoratori disabili. Con quota di riserva si intende il numero di posti riservati ai lavoratori con disabilità, che le aziende sopra i 15 dipendenti sono obbligate ad assumere, calcolato sulla base del numero totale di lavoratori presenti.  Le aziende che contano dai 15 ai 35 dipendenti devono assumere almeno un lavoratore disabile, quelle dai 36 ai 50 dipendenti almeno due e quelle con più di 50 dipendenti almeno il 7% del personale.

Le sanzioni per chi non rispetta la scadenza

Il Prospetto informativo disabili deve essere inviato esclusivamente per via telematica, accedendo con Spid al sistema della gestione della stessa autocertificazione e compilando il modulo online, entro domani.

La sanzione per i datori di lavoro che rientrano in questo obbligo e non lo rispettano prevede un ammenda di 702,43 euro, cui si aggiungono 34,02 euro per ogni giorno di ritardo nell'invio del Prospetto. 

approfondimento

Assegno Unico, Inps: “Aumenti legati al costo della vita”

Economia: I più letti