Il Governo è al lavoro per trovare una soluzione per tagliare le commissioni sui pagamenti elettronici, almeno quelli di basso importo, fino a 30 euro “a carico degli esercenti attività di impresa, arti o professioni”
A dicembre da Bruxelles è arrivato lo stop alla cancellazione dell’obbligo di Pos per i pagamenti sotto i 60 euro e delle sanzioni per chi non accetta la moneta digitale. Le multe sono pari a 30 euro più il 4% del valore della mancata transazione elettronica
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Per risolvere il problema dei costi che gli esercenti pagano sulle transazioni via Pos, anche di basso importo, il governo è al lavoro: l’obiettivo è rispettare quanto previsto dalla Legge di Bilancio per il 2023 e trovare una soluzione che permetta di alleggerire le commissioni sui pagamenti elettronici
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Come riporta Il Sole 24 Ore, i commi 386 e 387 dell’articolo 1 della Manovra stabiliscono una scadenza per decidere sulle transazioni con Bancomat o carte di credito: entro 60 giorni dall’entrata in vigore, dunque entro il 1° marzo, dovrà essere adottato un decreto del ministero dell’Economia per istituire un tavolo permanente tra le categorie interessate
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Il dibattito tra esecutivo e Abi e aziende che offrono servizi e prodotti per i pagamenti digitali ha lo scopo di “valutare soluzioni per mitigare l'incidenza dei costi delle transazioni elettroniche di valore fino a 30 euro a carico degli esercenti attività di impresa, arti o professioni che presentino ricavi e compensi relativi all'anno di imposta precedente di ammontare non superiore a 400.000 euro”
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Se il tavolo fallisse nella “definizione di un livello dei costi equo e trasparente” entro il mese successivo, scatterebbe la “punizione”, ossia un contributo straordinario da parte dei prestatori di servizi di pagamento e dei gestori di circuiti e schemi di pagamento pari al 50% degli utili, al netto degli oneri fiscali, derivanti dalle commissioni e da altri proventi per le transazioni inferiori a 30 euro ovvero al diverso limite di valore eventualmente individuato
Il contributo andrebbe ad alimentare un fondo taglia-costi per i commercianti e i professionisti. Intanto il ministero dell’Economia ha già avviato un primo dialogo con gli operatori. L’ipotesi è quella di un azzeramento delle commissioni per i micropagamenti sotto i 10 euro e di una riduzione flessibile per quelli fino a 30 euro. Se approvate, queste soluzioni sarebbero adottate in via sperimentale per un anno
Mentre si attende di sapere cosa verrà fuori dal tavolo, alcune società si sono già mosse in autonomia. Per esempio, dal 2021 PagoBancomat ha azzerato tutte le commissioni sotto i 5 euro. Nexi ha attivato per il 2023 la promo “micropagamenti” che prevede un rimborso a cadenza semestrale delle commissioni fino a 10 euro
Dallo scorso novembre, Intesa Sanpaolo ha lanciato l’iniziativa CresciBusiness condivisa con le principali associazioni dell’artigianato, del commercio, del turismo e dei servizi. Si tratta di un piano riservato alle piccole imprese clienti del gruppo con fatturato fino a 2,5 milioni
Il progetto di Intesa Sanpaolo ha la durata di un anno e prevede l’azzeramento delle commissioni sui micropagamenti tramite Pos in negozio fino a 15 euro e la gratuità del canone dei Pos e delle carte di credito commercial
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