Ita, pubblicato Dpcm: riparte iter privatizzazione. Via alle offerte, Lufthansa in pole
EconomiaIl decreto approvato dal governo lo scorso dicembre è arrivato in Gazzetta Ufficiale. Viene previsto un meccanismo che prevede la vendita in più fasi, circoscritto ai soggetti che abbiano già partecipato alla fase della procedura già conclusa e che siano in grado di "acquisire una partecipazione iniziale nella società di entità tale da confermare la serietà dell'impegno oltre che di acquisirne successivamente il controllo o la maggioranza del capitale". Di fatto, si attende l'offerta della compagnia tedesca
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Riparte l’iter di privatizzazione di Ita Airways, la compagnia aerea italiana di bandiera che ha sostituito Alitalia nell’autunno 2021. È stato infatti pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Dpcm che fissa le modalità della procedura, approvato dal governo lo scorso 21 dicembre. Viene previsto un meccanismo che prevede la vendita in più fasi e si limita il campo di azione non solo “ai soggetti che hanno già partecipato alla procedura" precedente ma anche che siano "in grado di acquisire una partecipazione iniziale nella società di entità tale da confermare la serietà dell'impegno oltre che di acquisirne successivamente il controllo o la maggioranza del capitale”. Per il momento a mostrare interesso esplicito verso Ita è soltanto la tedesca Lufthansa, a cui adesso spetta formulare l’offerta.
L'acquirente e il prezzo
Il decreto inizia con una lunga premessa a cui segue un unico articolo. Si evidenzia come il principale acquirente debba essere rappresentato soltanto da una compagnia aerea, sia nella fase iniziale che in quella finale della procedura di dimissione. Il prezzo dovrà tener conto del patrimonio netto di Ita e il percorso potrà anche avvenire attraverso uno o più aumenti di capitale. Si tratta di un meccanismo finanziario che, di fatto, lascia gli importi all’interno della società, così da favorirne lo sviluppo.
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La trattativa e le garanzie per lo Stato
La trattativa dovrà comunque seguire linee precise. Bisognerà ad esempio definire il piano industriale di sviluppo e di crescita, dando particolare attenzione “allo sviluppo degli hub nazionali, all’ingresso in mercati strategici e all’incremento delle rotte a lungo raggio”. Viene previsto, nella gestione della compagnia, un ruolo “preminente” della compagnia acquirente, a cui però dovranno fare da contrappeso precise garanzie per lo Stato. E quindi: al Ministero dell’Economia si dovranno riconoscere "adeguati poteri di controllo sulla gestione ed il diritto di gradimento su nuovi azionisti", oltre a "clausole di opzione relative alla cessione della partecipazione residua detenuta".