La banca d'affari americana pronta a tagliare l'8% della sua forza lavoro totale per ridurre i costi e fronteggiare così debolezza economica, inflazione, rialzo dei tassi oltre agli effetti della guerra in Ucraina. Un giro di vite tra i maggiori del settore che potrebbe concentrarsi soprattutto nel business al consumo e nell'investment banking
Non solo Meta e le altre big tech. La crisi non fa sconti neppure ai colossi di Wall Street. Ultima in ordine di tempo la banca d'affari Goldman Sachs, che per fronteggiare la debolezza economica, l'inflazione, il rialzo dei tassi e gli effetti della guerra in Ucraina starebbe preparando il licenziamento di 4mila dipendenti. Un taglio pari all'8% della forza lavoro totale, che rappresenterebbe il più duro giro di vite sui costi nel settore.
I dettagli
Secondo le indiscrezioni della stampa a stelle e strisce, i tagli potrebbero scattare entro fine gennaio, prima forse del pagamento dei tradizionali bonus che nel settore rappresentano una voce significativa dei compensi. La banca aveva già eliminato 500 posti a settembre e indicato di voler considerare riduzioni di almeno il 40% nei premi a migliaia di investment bankers, un record dalla crisi del 2008.
Ristrutturazione
La mossa rientra in un più ampio disegno per ristrutturare il gruppo e risanarne le finanze dopo due anni difficili per l'intero settore. Il rinnovamento dovrebbe riguardare tutte le attività, in particolare centinaia di dipendenti nel business al consumo Marcus, su cui la società aveva puntato molto ma che si è rivelato un flop. Lo stesso ceo David Solomon non ha fatto mistero di prevedere tempi difficili. In una recente conferenza di settore il numero uno dell'istituto ha sottolineato di “percepire venti contrari, soprattutto nel breve periodo” e di aver avviato piani per “mitigare le spese”. Nel terzo trimestre del 2022 Goldman aveva riportato profitti in calo del 43% e una riduzione del 12% a livello di ricavi, con l’investment banking caduto del 57%.
approfondimento
Hp, previsti 6.000 licenziamenti entro il 2025
Questione di settore
E' però l'intero comparto ad arrancare. E a dimostrarlo ci sono i tagli messi in atto dai competitor di Goldman. Di recente Morgan Stanley ha cancellato 1.600 posti, il 2% del totale. Citigroup ne ha eliminati a decine dall’Europa all'Asia. JP Morgan e Bank of America hanno in cantiere sforbiciate ai bonus del 30% e gli analisti spingono le stime per l’intera alta finanza, a conti fatti, ormai verso il 50%. Tra i gruppi globali esuberi sono in programma anche a Credit Suisse, 2.700, e Barclays, circa 200.