Istat: disoccupazione nel 3° trimestre 2022 al 7,9%

Economia

Sono due milioni i senza lavoro. Il tasso di occupazione è stabile rispetto al trimestre precedente al 60,2%, sui livelli più alti dal 2004, inizio delle serie storiche

ascolta articolo

Le persone in cerca di occupazione in Italia scendono nel terzo trimestre sotto i due milioni a 1.981.000, per la prima volta dal 2011. E' quanto emerge dalle tabelle Istat sul mercato del lavoro (dati destagionalizzati) secondo le quali Il tasso di occupazione nel terzo trimestre è sceso al 7,9% (-0,2 punti sul trimestre precedente, -1,1 punti sull'anno), il valore minimo dal 2009. Il tasso di occupazione è stabile rispetto al trimestre precedente al 60,2%, sui livelli più alti dal 2004, inizio delle serie storiche. Rispetto al terzo trimestre 2021 il tasso di occupazione è cresciuto di 1,1 punti. 

Sono due milioni i senza lavoro

Il tasso di occupazione nel terzo trimestre è stabile rispetto al secondo trimestre al 60,2% (+1,1 punti su base tendenziale) mentre quello di disoccupazione è in calo (-0,2 punti) e tocca con il 7,9% i minimi dal 2009. Il tasso di inattività 15-64 anni aumenta lievemente sul trimestre precedente (0,1 punti) e diminuisce di 0,4 punti sullo stesso periodo del 2021 attestandosi al 34,5%.   In termini tendenziali, l'aumento dell'occupazione (+247 mila unità, +1,1% in un anno) coinvolge sia i dipendenti - a tempo indeterminato (+158 mila, +1,1%) e a termine (+23 mila, +0,7%) - sia gli indipendenti (+66 mila, +1,4%). Prosegue il calo del numero di disoccupati (-284 mila in un anno, -12,9%) e di inattivi tra i 15 e i 64 anni (-254 mila, -1,9% in un anno). Gli occupati scendono sotto quota 2 milioni per la prima volta dal 2011.   Le posizioni lavorative dipendenti nel terzo trimestre 2022 aumentano dello 0,5% rispetto al trimestre precedente, con una crescita lievemente superiore per la componente a tempo pieno (+0,6%) rispetto a quella a tempo parziale (+0,3%).   Le ore lavorate per dipendente diminuiscono in termini congiunturali (-0,4%) e rallentano la crescita in termini tendenziali (+1,9%). Prosegue la riduzione del ricorso alla cassa integrazione (6,7 ore ogni mille ore lavorate). Il tasso dei posti vacanti, stabile rispetto al trimestre precedente al 2,2%, aumenta di 0,1 punti rispetto al terzo trimestre 2021. Anche il costo del lavoro per Unità di lavoro dipendente (Ula) rimane invariato rispetto al trimestre precedente, per effetto di una lieve crescita delle retribuzioni (+0,1%) e di una diminuzione, di pari intensità, degli oneri sociali (-0,1%). Su base annua il costo del lavoro cresce dello 0,2%, grazie all'aumento della componente retributiva (+0,3%) più forte della riduzione degli oneri sociali (-0,2%).

Operai in fabbrica

leggi anche

Istat: "Tasso di occupazione al 60,5% a ottobre". È record dal 1977

Economia: I più letti