La prima reazione è stata euforica, ma poi l’entusiasmo è calato. Ci sono alcune incognite che tengono i mercati con i piedi per terra
L'inflazione americana è scesa più del previsto: ci si aspettava un +7,3% e invece l'indice dei prezzi al consumo su base annua viaggia a +7,1%. Un rallentamento che ha messo in agitazione i mercati, che attendono, però, la decisione della Federal Reserve sul rialzo dei tassi di interesse. In chiusura i listini hanno frenato un po’, ma comunque mettono a segno una buona seduta. Intanto Wall Street festeggia confidando nel probabile ammorbidimento della politica monetaria della Fed. Si ritiene che il rialzo dei tassi sarà dello 0,50% (non 0,75% come nelle ultime quattro volte).
L'attesa per le parole di Powell
Dopo il dato sui prezzi al consumo, oggi si terrà la riunione della Banca centrale Usa e di quella del Giappone proprio sulla politica monetaria, mentre giovedì 15 dicembre il bis con Bce e Bank of England. L’attesa su entrambi i fronti è di un rialzo del costo del denaro di 50 punti base, ma non sono escluse sorprese. L’attenzione sarà massima sulle possibili risposte del presidente Jerome Powell e sui cosiddetti “dots”: cioè sulle prospettive dei tassi d’interesse nel 2023.