
Lavoro occasionale, ripristinati i voucher: ecco cosa cambia con il governo Meloni
Lo strumento era stato abolito con l'esecutivo Gentiloni: aveva infatti provocato molte critiche perché spesso usato al posto di contratti più stabili. I sindacati non sono d’accordo con la sua riattivazione, mentre Coldiretti la considera un'opportunità

Già sperimentati nel 2017, tornano i cosiddetti voucher (buoni lavoro): li ha introdotti nuovamente il governo Meloni nella legge di Bilancio. Sono utilizzabili in diversi settori: agricoltura, ristorazione, lavoro domestico e servizi alla persona
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I voucher erano stati aboliti nel 2017: poco prima il governo Renzi aveva allentato i requisiti per utilizzarli. Fu il successivo esecutivo Gentiloni, come ricorda Repubblica, ad abrogarli con un decreto in seguito all’intervento del Capo dello Stato Sergio Mattarella. Lo strumento aveva infatti sollevato molte critiche, perché spesso impiegato al posto dei contratti e responsabile di una mancata regolarizzazione dei rapporti di lavoro
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Con il governo Meloni, il limite si alza da 5mila a 10mila euro. Repubblica spiega che si amplia “la possibilità di utilizzo del contratto di prestazione occasionale consentendolo ad utilizzatori che abbiano alle proprie dipendenze fino a 10 lavoratori subordinati a tempo indeterminato", lo si legge - specifica il quotidiano - nella bozza della relazione illustrativa. Un’altra differenza rispetto alle regole del 2017, che frenava il numero a cinque
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La misura non è stata vista di buon occhio dai sindacati, a cominciare da Maurizio Landini, leader Cgil: “Il governo da un lato rimette i voucher, dall'altro la flat tax e il condono fiscale per permettere a chi non ha mai pagato di continuare a non pagare: due tratti totalmente sbagliati”

E continua: “La presidente del Consiglio dice che questa manovra ha una visione e una strategia, ma se la visione è che debba aumentare la precarietà, che l'evasione fiscale non debba essere combattuta e che si continui con lo sfruttamento del lavoro non ci piace. Non è quello che serve al Paese"

Ribadisce invece l’opportunità Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare: "Credo che la flessibilità, con il rispetto delle regole, debba essere un'opportunità data per fornire alle filiere produttive la condizione di trovare anche i lavoratori italiani in grado di potersi mettere a disposizione, essere pagati come è giusto che sia, secondo le regole che l'Italia preferisce normare attraverso questo tipo di possibilità"

Il presidente di Coldiretti Ettore Prandini, nei giorni scorsi, si era detto d’accordo e aveva richiesto l’introduzione dei voucher, a suo avviso necessari: "L'agricoltura è tra i settori quest'anno hanno lamentato la mancanza di manodopera per i raccolti. Semplificare le procedure di reperimento della forza lavoro nei campi è importante e tornare ai voucher può rappresentare una opportunità per non lasciare le produzioni"

A favore anche Confesercenti. L’associazione ha chiesto che i voucher “siano estesi a tutto il comparto del turismo, non solo alle strutture ricettive e alla ristorazione” e ha ben giudicato la scelta "di porre un tetto, così da evitare eventuali abusi e, al contempo, mantenere quella flessibilità necessaria per intercettare e gestire i picchi di lavoro inattesi che caratterizzano settori come, appunto, il turismo"
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