Decreto aiuti quater, in arrivo nuovi sostegni per le bollette: tutte le misure
Il governo Meloni si appresta a varare il decreto Aiuti quater, il cui piatto forte dovrebbe essere l’estensione degli aiuti a famiglie e imprese per il caro energia. L’esecutivo, intanto, deve fare i conti con la spesa per le pensioni in crescita a causa dell’inflazione e ai costi in aumento del Superbonus 110%
Il prossimo decreto Aiuti, il quarto in tempi recenti e il primo del governo guidato da Giorgia Meloni, sta per arrivare: il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha detto che il nuovo testo “dovrebbe essere varato domani sera dal Consiglio dei ministri”
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Tra le misure più importanti del decreto Aiuti quater, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, ci saranno quelle per far fronte al caro bollette e carburanti: sarà dunque confermata la proroga del credito di imposta per le imprese e del taglio delle accise fino alla fine dell’anno
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Le risorse liberate dalla Nota d’aggiornamento al Def sono pari a 9,1 miliardi nel 2022, 21 miliardi nel 2023 e 2,4 miliardi nel 2024. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha fatto sapere che le cifre serviranno a finanziare gli “interventi di mitigazione degli effetti dell’incremento dei prezzi dei prodotti energetici su famiglie, imprese ed enti, nonché ad altre misure inerenti al settore energia”
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In vista delle legge di Bilancio per il 2023, ha annunciato il titolare del dicastero di via XX Settembre, “si prevede il rinnovo per i primi mesi del 2023 delle misure relative ai crediti di imposta in favore delle imprese per l’acquisto di energia e gas, al contenimento degli oneri generali di sistema per le utenze di energia elettrica e gas, al taglio al 5 per cento dell’Iva sui consumi di gas e alla proroga delle agevolazioni tariffarie per i consumi elettrici e di gas in favore degli utenti domestici economicamente svantaggiati”
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Gli interventi del nuovo governo non dovrebbero però fermarsi qui: Giorgetti ha fatto sapere che “sono allo studio interventi per predisporre uno strumento che renda possibile la rateizzazione degli oneri per l’energia elettrica”. Misure che, si augura l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni, potrebbero essere rafforzate “dal pacchetto di proposte della Commissione Europea attualmente in discussione”
Tra i temi economici caldi sul tavolo del governo non ci sono solo gli aiuti per il caro energia, ma anche l’adeguamento delle pensioni al costo della vita: l’anticipo delle rivalutazioni in base all’aumento dell’inflazione di quest’anno, inizialmente previsto per gennaio 2023, costerà alle casse dello stato “un aumento della relativa spesa del 7,3 per cento”, ha fatto sapere Giorgetti
Nel periodo 2022-2025 “la spesa per pensioni assorbirà risorse per oltre 50 miliardi”, ha aggiunto il ministro dell’Economia. Giancarlo Giorgetti ha poi spiegato che “nell’ambito della positiva evoluzione della spesa primaria, si registra un incremento nella spesa per pensioni. Le nuove stime di inflazione determinano infatti una diversa ipotesi di indicizzazione, che comporta maggiori oneri per 7,1 miliardi nel 2024 e 5,6 miliardi nel 2025”
Per quanto riguarda la tassazione, invece, il governo Meloni sta valutando di estendere la flat tax: in vista della manovra, l’esecutivo lavora su “l’estensione della soglia di ricavi e compensi” per le partite Iva che aderiscono al regime forfettario, e una flat tax incrementale per i “non aderenti al regime forfettario che potranno assoggettare ad aliquota del 15% una quota dell’incremento di reddito registrato nel 2022 rispetto al maggiore tra i medesimi redditi dichiarati e assoggettati all’Irpef nei tre anni d’imposta precedenti”
Sul fronte del fisco, ha fatto sapere ancora il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, il governo sta lavorando anche a un pacchetto delle misure tributarie, interventi di “tregua fiscale” il cui obiettivo è fornire un “utile sostegno alla liquidità nell’attuale contesto di crisi energetica e tensioni inflazionistiche”
Infine, sul fronte del Superbonus 110%, la spesa è destinata a salire: secondo Giorgetti “sono stati valutati rilevanti maggiori oneri per alcuni bonus edilizi previsti a legislazione vigente”. Si tratta di uno scostamento complessivo di 37,8 miliardi sull’intero periodo di previsione, fino al 2026
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