Crisi energetica, un inverno rigido potrebbe portare a blackout delle reti mobili
I timori del settore - riportati in un’esclusiva di Reuters - sono legati all’eventualità di razionamenti dell’energia elettrica, qualora il gas dovesse essere reindirizzato in maggior misura verso i riscaldamenti. A pagarne le conseguenze sarebbero anche le infrastrutture delle telecomunicazioni
La crisi energetica in corso, soprattutto se il prossimo inverno fosse particolarmente rigido, potrebbe portare anche a blackout delle reti di telefonia mobile. A riportarlo è un’esclusiva di Reuters, secondo cui l’eventuale necessità di razionamento energetico potrebbe coinvolgere anche parti dei network di infrastrutture in Europa
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L’agenzia di stampa britannica sottolinea come l’interruzione delle forniture di gas dalla Russia all’Europa, sull’onda della guerra in Ucraina e delle sanzioni imposte contro Mosca, abbia aumentato le possibilità di una mancanza di energia nel Vecchio Continente. Una situazione che nel caso di uno dei più grandi Paesi Ue, la Francia, è resa ancora più difficile dalla manutenzione in corso a diverse centrali nucleari
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Secondo Reuters, i dirigenti delle società di telecomunicazioni temono che un inverno particolarmente rigido - con la necessità di dirottare quantità maggiori di gas per il riscaldamento - e una conseguente possibile mancanza di energia possano mettere alla prova le infrastrutture del settore, e costringere i governi a correre ai ripari
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Attualmente - secondo l’opinione di quattro dirigenti del settore - non ci sarebbero in vari Paesi d’Europa sufficienti sistemi di riserva per gestire vaste diminuzioni nell’erogazione di energia elettrica, e questo potrebbe causare l’impossibilità di utilizzare i telefoni cellulari
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Alcuni Paesi starebbero lavorando per assicurare la continuità delle reti di comunicazione, anche nel caso in cui la mancanza di energia elettrica portasse all’esaurimento delle batterie installate sulle migliaia di antenne piazzate sul territorio. In Europa ci sono quasi 500mila torri per le telecomunicazioni, molte delle quali hanno batterie di riserva che permette loro di continuare a funzionare per circa 30 minuti
L'approfondimento di Reuters
FRANCIA - A Parigi il gestore della rete elettrica Enedis includerebbe - secondo quanto riporta Reuters - tagli all’energia elettrica fino a un massimo di due ore nel peggiore degli scenari. La società sarebbe comunque in grado di isolare sezioni delle infrastrutture per fornire energia a settori cruciali ospedali e installazioni militari, e che starebbe al governo decidere se includere anche le telecomunicazioni in questa lista
GERMANIA - Anche in Germania, così come in Svezia, le compagnie telefoniche avrebbero portato le loro preoccupazioni ai governi nel caso di razionamenti dell’energia elettrica. La società svedese che regola il mondo delle telecomunicazioni starebbe finanziando l’acquisto di generatori diesel portatili per permettere di gestire eventuali ampi blackout
ITALIA - Il problema di un’eventuale razionamento dell’energia coinvolgerebbe, infine, anche le infrastrutture delle telecomunicazioni in Italia. Le aziende del settore, secondo quanto riporta Reuters, vorrebbero far escludere da eventuali razionamenti le infrastrutture delle telcom, e di questo vorrebbero discutere con il nuovo governo: il rischio di una mancanza di energia sarebbe quello di danneggiare le componenti elettriche
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