Carburanti, dal taglio dell’accisa ai bonus benzina: quali sono le agevolazioni attive
Sono diverse le misure approvate nel 2022 per far fronte ai rincari che i cittadini stanno affrontando. Si va dalla proroga dello sconto di 30 centesimi ai distributori fino alle iniziative per i dipendenti privati e per gli autotrasportatori: ecco cosa serve sapere
Da mesi il costo dei carburanti, insieme a quello di gas ed elettricità, è al centro di interventi pensati dal governo per aiutare i cittadini alle prese con inflazione e rincari. Sono infatti diverse le misure attivate nel 2022 che vanno a far fronte nello specifico al prezzo dei carburanti. Si va dal taglio dell’accisa al bonus fino a 200 euro per i dipendenti privati e a un incentivo specifico per i conducenti di autotrasporti, particolarmente colpiti dall’aumento dei prezzi. Ecco in cosa consiste ciascuna agevolazione
GUARDA IL VIDEO: Energia, per taglio consumi elettrici serve tempo
LA PROROGA DEL TAGLIO DELL'ACCISA – Subito dopo il via libera del Senato al decreto Aiuti bis, i ministri dell’Economia e della Transizione Ecologica, Daniele Franco e Roberto Cingolani, hanno firmato un decreto interministeriale che ha prorogato per la terza volta dall’inizio dell’anno il taglio di 30 centesimi sul costo di benzina, diesel, gpl e metano per autotrazione. La misura, salvo ulteriori proroghe, scadrà il prossimo 17 ottobre
Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie di economia
BONUS BENZINA DIPENDENTI – I lavoratori dipendenti del settore privato hanno la possibilità di ottenere buoni dal valore massimo di 200 euro per l’acquisto di carburanti - benzina, gasolio, gpl e metano – e per ricaricare auto e scooter elettrici. A erogare l’importo è il datore di lavoro e non lo Stato. Sono esclusi dal campo di applicazione della misura le amministrazioni pubbliche e la concessione del bonus non necessita di specifici accordi aziendali o sindacali
Incentivi per le imprese, quali si possono richiedere a settembre
L’Agenzia delle Entrate ha precisato che il valore dei buoni non concorre a formare il reddito del lavoratore e si considera quindi esente da tassazione. Deve inoltre essere conteggiato separatamente rispetto ad altri benefit che il dipendente può ricevere in virtù del rapporto di lavoro. Per poterlo ottenere non sono fissati limiti reddituali
Decreto Aiuti Bis, cosa prevede
I buoni possono essere corrisposti per tutto il 2022 e fino al 12 gennaio 2023. Il loro utilizzo non è però vincolato allo stesso periodo. Va precisato come in ogni caso l’erogazione del bonus non sia un obbligo per il datore ma soltanto una facoltà. Per quanto riguarda gli altri fringe benefit aziendali, diversi dal bonus benzina, la soglia massima di non imponibilità per il 2022 è stata alzata fino a 600 euro. Un lavoratore può quindi ricevere benefici esentasse dal datore per un limite complessivo di 800 euro
Come tagliare i consumi della bolletta di casa
BONUS AUTOTRASPORTATORI – Lo scorso 12 settembre sono invece state aperte le domande per ricevere un altro bonus, rivolto però solamente ai conducenti di autotrasporti. Si tratta di un credito d’imposta del 28% sulle spese sostenute nei primi tre mesi del 2022 – al netto dell’Iva – per l’acquisto di gasolio. Le richieste vanno inoltrate sull’apposita piattaforma lanciata sul sito dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli
Le risorse stanziate a tal fine ammontano a 496,945 milioni di euro, come stabilito dal decreto Aiuti dello scorso maggio. Le domande - presentabili fino al 12 ottobre - saranno soddisfatte in ordine cronologico e comunque entro i fondi stabiliti. Il credito è utilizzabile soltanto in compensazione e i richiedenti devono fornire in via telematica il modello F24
Sono inoltre previsti alcuni requisiti specifici: le imprese devono avere sede legale o stabile organizzazione in Italia, devono utilizzare veicoli con motori diesel di categoria Euro 5 o superiore e con massa dalle 7.50 tonnellate a salire. Per presentare domanda biogna essere in possesso di credenziali SPID oppure di Carta d'identità elettronica (CIE) o Carta nazionale dei servizi (CNS)