Energia, Sbarra: “Rischiamo 1 mln di posti”. Tridico: “Scostamento? Condizioni assenti”

Economia
Ansa e Ipa

In un convegno ad Assisi il presidente dell’Inps e il segretario generale della Cisl sono intervenuti sulla questione del caro energia, che potrebbe portare a un crollo dell’occupazione e a un’importante manovra finanziaria del governo. "Il salario minimo e il bonus 200 euro possono essere un aiuto importante", ha dichiarato il capo dell’Istituto previdenziale

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A rischio un milione di posti di lavoro. A margine del Cortile di Francesco, ad Assisi, dove ha partecipato al convegno "Lavoro, occupazione e dignità”, il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra ha sollecitato un intervento dell’esecutivo, visto che “l'escalation dei prezzi energetici e dei beni alimentari rischia di vanificare la crescita economica. Secondo alcune proiezioni rischiamo di perdere tantissimi posti di lavoro: un lusso che non ci possiamo permettere”. Per questo il segretario ha chiesto al governo di “intervenire con un provvedimento urgente finalizzato a liberare risorse nella prospettiva di sostenere imprese, famiglie, lavoratori dipendenti e pensionati”. Ma secondo il presidente dell’Inps Pasquale Tridico "non ci sono le condizioni per un intervento come lo scostamento di bilancio: per farlo servono un Governo e un Parlamento eletti".

Il problema delle risorse

Le risorse sono il tema su cui si è concentrata l’attenzione maggiore. Secondo Sbarra, il governo deve mettere in campo "fondi che possono esseri attinte dagli extra profitti delle imprese energetiche, delle multinazionali della logistica e nelle imprese del digitale. Ma, in misura estrema - ha sottolineato il segretario - occorre prendere in considerazione anche lo scostamento di bilancio”. A ciò va aggiunta anche la necessità di un intervento europeo, sia nel "mettere un tetto al prezzo del gas che nel programmare una maggiore autonomia energetica in futuro".

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Le bollette

Anche Tridico però sottolinea come sia necessario un intervento strutturale per frenare il caro bollette, considerando anche un’inflazione “mai così alta dagli anni ‘80”. Per Tridico, “abbiamo avuto dei dati recenti che mostrano segnali non esattamente positivi sull'occupazione, ma veniamo fuori da una crescita economica importante che significa anche lavoro. È necessario, perciò, stabilizzare il tutto e il salario minimo in questa direzione è una soluzione”. Non vanno dimenticati anche i pensionati, “che da gennaio avranno un adeguamento importante all'inflazione, anche se già ad ottobre, con il decreto varato di recente dal governo Draghi, avranno un'anticipazione, così come gli altri redditi: il bonus di 200 euro”.

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