Cessione Ita Airways, trattativa tra Mef e Certares-Delta-Air France

Economia

Vittorio Eboli

Negoziato in esclusiva del Governo con la cordata formata dal fondo USA e dalle due compagnie aeree: superata la concorrenza dell'alleanza Lufthansa-MSC, si apre la fase della trattativa vera e propria

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Il ribaltone di fine estate è condensato in un comunicato di 6 righe: il Governo decide di trattare in esclusiva la vendita di ITA al consorzio formato dal fondo americano Certares (oltre 10 miliardi di asset gestiti in vari campi, tra cui viaggi e turismo) con Delta e Air France. Superata così l’alleanza dei tedeschi di Lufthansa con la compagnia navale italiana MSC, data per favorita dalle indiscrezioni delle ultime settimane, indiscreazioni basate dall’orientamento di diversi advisor del Ministero.

 

 

Lo Stato resterebbe col 40%

L’offerta di Certares & co. è stata invece ritenuta "maggiormente rispondente agli obiettivi fissati da Palazzo Chigi", si legge nel comunicato del MEF.

Perchè? Dei programmi industriali si sa quasi nulla (i dettagli delle due offerte non li conosce nessuno, al di fuori del Ministero dell'economia); decisivo sarebbe l'intento di lasciare in mano allo Stato italiano circa il 40% di Ita, Stato che così avrebbe due consiglieri su 5 in Cda e un peso determinante nelle scelte future.

Per le regole europee, Certares e Delta, essendo americane, non possono sommare più del 50% di un vettore continentale; e Air France meno del 10%, avendo ricevuto copiosi aiuti pubblici da Parigi che non ha ancora restituito, a differenza di Lufthansa che invece ha già ridato a Berlino quanto avuto per superare la crisi da pandemia.

Da qui, la prospettiva di un 60% massimo che lascerebbe in capo al Governo Italiano una partecipazione strategica. 

 

Lufthansa: Roma non vuole davvero privatizzare

Elemento questo sottolineato da Lufthansa: “La nostra offerta congiunta con MSC era e continua ad essere la soluzione migliore per Ita – scrivono i tedeschi in una nota a caldo -. Prendiamo atto della decisione del governo italiano di intraprendere una strada che consenta una maggiore influenza dello Stato, e non preveda una completa privatizzazione di Ita".

L'erede di Alitalia potrebbe quindi gravare ancora sulle casse pubbliche? 

Questo è uno dei temi centrali, per una compagnia piccola (che conta 52 aerei e 2.800 dipendenti), nata con 700 milioni denaro pubblico e che fatica a conquistare il mercato, perdendo quasi 2 milioni al giorno.

Per la politica italiana, qualunque sarà il prossimo governo, una partita simbolica e non solo, visto che il contribuente italiano, per sostenere Alitalia, ha speso circa 10 miliardi dalla crisi del 2008 a oggi, tra Cassa integrazione straordinaria, aumenti di capitale e prestiti-ponte. 

 

 

 

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