
Il lavoro da remoto è stato uno strumento fondamentale per permettere a milioni di italiani di continuare a operare in sicurezza anche durante le fasi più acute della pandemia. Adesso molti lavoratori vorrebbero che diventasse una misura permanente ma è ancora presto per normalizzarlo: il nuovo Protocollo tra le parti sociali firmato il 30 giugno lo interpreta ancora come uno strumento di lotta al virus. Ecco come cambierà dopo l’estate

Il nuovo Protocollo su smart working e lavoro agile, siglato il 30 giugno dalle parti sociali con i ministeri di Lavoro e Salute, aggiorna e rinnova i precedenti accordi sul lavoro a distanza prorogando alcune scadenze emesse in precedenza, ma l’impianto generale rimane ancora quello di uno strumento temporaneo contro la pandemia
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Gli articoli del Protocollo che intervengono sullo smart working sono l’11 e il 12. Il primo ribadisce che “pur nel mutato contesto e preso atto del venir meno dell’emergenza pandemica, si ritiene che il lavoro agile rappresenti, anche nella situazione attuale, uno strumento utile per contrastare la diffusione del contagio da Covid-19, soprattutto con riferimento ai lavoratori fragili, maggiormente esposti ai rischi derivanti dalla malattia”
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La volontà delle parti sociali è quindi quella di estendere il più possibile questo stato emergenziale per ricorrere al lavoro agile. Rimane quindi al 31 agosto 2022 il limite entro cui è possibile ricorrere allo smart working “semplificato”, norma che consente di ricorrere al lavoro agile anche senza l'obbligo di un accordo individuale tra azienda e lavoratore dipendente
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Il secondo articolo del Protocollo, l’articolo 12, interviene sui cosiddetti lavoratori fragili, ovvero quelli più esposti al contagio. Per loro il Protocollo prevede che “il datore di lavoro stabilisca, sentito il medico competente, specifiche misure di prevenzione e organizzative”. Inoltre, le parti sociali hanno chiesto anche che vi sia una proroga al 31 dicembre 2022 della disciplina a protezione di questo gruppo
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Rientrano nella categoria i lavoratori a rischio Covid per età, immunodepressione e svolgimento di terapie salvavita. Al momento per queste persone il diritto al lavoro agile è in scadenza il 31 luglio 2022
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Al 31 luglio è fissato anche il termine ultimo entro il quale possono usufruire dello smart working i genitori di minori under 14, nella misura in cui l’attività a distanza sia possibile e non ci sia un genitore non lavoratore nel nucleo familiare

Per lavoratori fragili e genitori di minori under 14, la questione da chiarire rimane la possibilità o meno di estendere il diritto allo smart working in maniera integrale o se la fruizione sarà limitata alle finestre di lavoro agile disponibili per tutti i dipendenti

Il protocollo sembra attribuire un diritto a queste due categorie, permettendo loro di svolgere l’attività lavorativa interamente secondo le modalità dello smart working. In questo senso, anche in presenza di un accordo tra lavoratori e azienda, la nuova normativa avrebbe la precedenza

Ovviamente condizione necessaria per usufruire della norma è che l’attività svolta non abbia caratteristiche intrinsecamente incompatibili con il lavoro da remoto. In casi del genere, spetta al datore provare l’impossibilità del dipendente di operare esclusivamente in smart working

Se non dovessero essere disposte ulteriori proroghe, dal 1° settembre 2022 l’adozione dello smart working sarà possibile esclusivamente mediante accordo scritto tra le parti, che dovrà essere siglato all’atto dell’assunzione o in un momento successivo, ma prima dell’inizio del lavoro agile