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Il Consiglio Ue affronterà la proposta di tetto al prezzo del gas. Come funzionerebbe?

Economia

Lorenzo Borga

La proposta italiana di un prezzo massimo per il gas naturale è di nuovo al centro delle discussioni europee. Ma non si attendono ancora novità significative. Come funzionerebbe? LO SKYWALL

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Il Consiglio europeo discuterà informalmente della proposta italiana di un tetto al prezzo del gas, che dovrebbe rientrare anche nelle conclusioni del vertice. Non dovrebbero però arrivare novità sostanziali, perché un accordo ancora non c'è.

 

Secondo il ministro italiano Roberto Cingolani già questo è un elemento soddisfacente: "già il fatto che si ventili" la possibilità di fare il price cap "fa da deterrente ai mercati che possono pensare di fare i picchi fuori controllo" secondo il ministro.

Il meccanismo

Ma come funzionerebbe un tetto al prezzo del gas? Non è ancora chiaro quale è il meccanismo proposto dall'Italia. La Commissione Ue aveva presentato alcune ipotesi nel mese di marzo. Il tetto potrebbe infatti applicarsi al prezzo retail applicato alle bollette, compensando quindi i produttori di energia. Oppure al prezzo dell'elettricità generato all'ingrosso, compensando anche qui i produttori dei costi maggiori al prezzo di vendita (in sostanza il modello spagnolo e portoghese). Oppure imporre, come sembra più probabile, un vero e proprio tetto massimo al prezzo di acquisto del gas naturale, che farebbe ricadere i costi sugli esportatori. Probabilmente solo al gas russo, per evitare di colpire anche i partner internazionali con cui l'Italia e l'Unione Europea hanno stretto accordi negli ultimi mesi, tra cui Stati Uniti, Algeria, Egitto e Qatar. In caso contrario questi esportatori potrebbero dirigere altrove il proprio metano.

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Taglio russo delle forniture

Alcuni paesi potrebbero essere più propensi che in passato ad accettare la proposta italiana. Con la mossa russa di ridurre in modo unilaterale i flussi tramite Nord Stream 1 (che trasporta solo il 40 per cento della capacità) e anche all'Italia, gli stati membri potrebbero avere meno reticenze a innervosire Gazprom e Vladimir Putin. Anche perché, con le ultime decisioni, la Russia ha sì dimezzato del 50 per cento le proprie vendite all'Italia, ma ha allo stesso tempo rialzato il prezzo del 50 per cento, almeno per il momento.

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Lasciando in questo modo l'Ue con meno gas e con un conto più salato da pagare per la propria bolletta energetica. Proprio mentre il continente sta faticando a riempire le riserve in vista dell'inverno, piene per poco meno del 50 per cento per adesso. Tanto che la Germania ha alzato il proprio livello di allarme e si è detta pronta a razionare l'energia all'industria.

 

La Commissione europea sta lavorando nel frattempo a una soluzione tecnica, da presentare ai capi di stato e di governo. Come indicato nelle conclusioni del precedente Consiglio Ue di maggio, dove era stato scritto di "esaminare le modalità per contenere l'aumento dei prezzi dell'energia, compresa la fattibilità dell'introduzione di tetti temporanei ai prezzi all'importazione, se del caso".