
Si tratta di un adeguamento del sistema economico di un Paese che riorganizza le sue risorse per sostenere lo sforzo bellico. Questo può includere una riconversione industriale generalizzata, una crescita dell’inflazione, una contrazione dei beni primari a cui rischia di seguire un razionamento deciso dallo Stato

Per economia di guerra si intende generalmente l’adeguamento del sistema economico alle necessità del conflitto. Il Paese riorganizza le sue risorse per garantire che la capacità produttiva sia in grado di sostenere lo sforzo bellico
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In un’economia di guerra la produzione di beni primari rischia di subire contrazione e gli scaffali nei supermercati, e nei negozi in generale, potrebbero ritrovarsi vuoti. Alcuni prodotti potrebbero diventare difficili da reperire o produrre
Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie di economiaInfine una guerra implica una riconversione industriale generalizzata: alcune imprese si troveranno a dover riconvertire la loro produzione per realizzare proiettili, armi, tutto ciò che può essere impiegato in caso di guerra
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Un’economia di guerra si finanzia con tasse e debito pubblico, con conseguente crescita del tasso di inflazione che si fatica a riportare sotto controllo
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Le conseguenze dell’economia di guerra si iniziano a presentare con un aumento del costo della vita per le famiglie italiane che si traduce con un aumento delle uscite per la spesa e per le bollette dell’energia

Così negli ultimi mesi gli italiani si sono ritrovati a dover affrontare aumenti che hanno riguardato gas, luce, benzina, ma anche molti altri prodotti indirettamente influenzati dall’aumento delle materie prime

In ultimo, la crisi del grano rischia di far aumentare ancora di più i prezzi di farina, pasta e pane. L’olio di semi di girasole costa già il 43% in più rispetto a un anno fa, il prezzo della pasta di grano duro è salito del 17%, quello della farina 00 ha +6,2% in un mese

Per questo un altro aspetto dell’economia di guerra è la difficoltà nell'approvvigionamento delle risorse, per cui lo Stato può decidere dei razionamenti controllati

Attualmente, però, la preoccupazione maggiore è quella su eventuali razionamenti del gas. Già dal prossimo inverno l’Italia potrebbe dover razionare l'energia in modo da non trovarsi scoperta quando interromperà le forniture dalla Russia