Gentiloni: "Ue non vuole massacrare nessuno di tasse"

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Il commissario ha rassicurato sulle intenzioni della Commissione, replicando a una frase che Matteo Salvini aveva detto nel weekend, in occasione della presentazione delle raccomandazioni del pacchetto di primavera del semestre europeo. Secondo l'Ue, l'Italia vive di "squilibri eccessivi" a causa dell’elevato debito pubblico e della “debole” crescita della produttività in un contesto di “fragilità del mercato”

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Il commissario Ue agli Affari Economici Paolo Gentiloni ha respinto nuove critiche all'Unione europea sostenendo che "la Commissione non ha nessuna intenzione di massacrare nessuno di tasse". Le parole dell'ex presidente del Consiglio sono una risposta a Salvini che nel weekend aveva detto: "Se la Ue ci impone di aumentare la tassa sulla casa, si attacca. Se la richiesta della Ue è massacrare i lavoratori, le imprese e i risparmiatori italiani la risposta sarà no e ci governeremo da soli". Gentiloni ha replicato al leader leghista dopo che la Commissione ha sottolineato nelle raccomandazioni del pacchetto di primavera del semestre europeo che l'Italia sta vivendo "squilibri eccessivi" e che le "vulnerabilità riguardano l'elevato debito pubblico e la debole crescita della produttività, in un contesto di fragilità del mercato del lavoro e alcune debolezze dei mercati finanziari, che hanno rilevanza transfrontaliera".

Le rilevazioni di Bruxelles

La Commissione nota che in Italia "il rapporto tra debito pubblico e Pil ha iniziato a diminuire nel 2021 e si prevede un ulteriore declino, ma rimane un rischio per la sostenibilità fiscale, il settore finanziario e la crescita economica". Il settore bancario potrebbe inoltre “trovarsi di fronte a sfide per l'impatto della graduale eliminazione delle misure di sostegno temporaneo in risposta alla crisi pandemica”. Secondo l’esecutivo Ue il piano di ripresa e resilienza “sta affrontando le vulnerabilità, anche stimolando la competitività e la produttività”. “Tuttavia, l'effetto di crescita degli investimenti e delle riforme richiederà probabilmente del tempo per svilupparsi e dipende in modo cruciale da un'attuazione rapida e sana”. Anche alla luce di questa attesa, la Commissione raccomanda all'Italia di "procedere all'attuazione del suo piano di ripresa e resilienza, in linea con le tappe e gli obiettivi fissati" e di "concludere rapidamente i negoziati dei documenti di programmazione della politica di coesione 2021-2027 per avviarne l'attuazione". Da Bruxelles arriva inoltre un invito a "ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e diversificare le importazioni di energia. Superare le strozzature per aumentare la capacità di trasporto interno del gas, sviluppare le interconnessioni elettriche, accelerare la diffusione di ulteriori capacità di energia rinnovabile e adottare misure per aumentare l'efficienza energetica e promuovere la mobilità sostenibile".


Il panorama internazionale e le previsioni

Bruxelles ha più volte messo in guardia l’Italia sul suo livello del debito e, anche per il 2023, la raccomandazione è quella di "garantire una politica di bilancio prudente, in particolare limitando la crescita della spesa corrente finanziata a livello nazionale al di sotto della crescita del prodotto potenziale a medio termine, tenendo conto del continuo sostegno temporaneo e mirato alle famiglie e alle imprese più vulnerabili, agli aumenti dei prezzi dell'energia e alle persone in fuga dall'Ucraina". L'invito alla prudenza non riguarda, però, solo il nostro Paese. Il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis ha detto che "i piani di bilancio per il prossimo anno dovrebbero essere ancorati a percorsi prudenti di aggiustamento a medio termine che riflettano le sfide della sostenibilità di bilancio associate agli elevati livelli di debito-Pil che sono ulteriormente aumentati a causa della pandemia”. Dombrovskis ha invitato alla cautela soprattutto alla luce dell'estensione della clausola di salvaguardia generale che sospende gli obblighi del Patto di stabilità nel 2023. Una decisione che, ha sottolineato, “non significa sospendere le regole e non significa un libera tutti”. Secondo il vicepresidente, in generale, l’economia dell’Ue è stata duramente colpita dalla guerra in Ucraina, ma si sta dimostrando resiliente e ci sarà una crescita sia nel 2022 che nel 2023, ma sarà “limitata rispetto alle aspettative”.

La replica della Lega

Le raccomandazioni di Bruxelles non sono state accolte con favore dalla Lega. In una nota, gli europarlamentari Marco Campomenosi e Marco Zanni hanno tenuto a ribadire che “l'Italia è un Paese sovrano, con un suo governo e un suo parlamento, che sa pensare a se stesso senza richiami provenienti da Bruxelles” e che la “la ricetta [per la ripresa] deve essere meno pressione fiscale e non, come forse vuole qualcuno a Bruxelles, mettere ulteriormente le mani nelle tasche di cittadini e aziende”. 

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