
Spiagge, +470% di prenotazioni negli stabilimenti balneari. È allarme rifiuti
I dati raccolti dal portale Spiagge.it evidenziano una corsa al mare per gli italiani, spinta anche dall'eliminazione delle restrizioni legate al Covid-19. La meta più gettonata è la Puglia, mentre le vacanze più lunghe sono quelle prenotate in Friuli-Venezia Giulia. La Società di Medicina Ambientale avverte: "Quest'anno verranno abbandonati tra i 78 e i 117 milioni di rifiuti"

La stagione estiva è alle porte e gli italiani si stanno già muovendo per non rischiare di rimanere senza lettino e ombrellone. Emerge dai dati sulle prenotazioni effettuate attraverso il portale Spiagge.it, che nei primi quattro mesi del 2022 hanno registrato una crescita del 470% sullo stesso periodo del 2021
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A trainare la corsa alle prenotazioni è anche la maggior libertà di cui si potrà godere rispetto alla scorsa estate, con meno limitazioni per il Covid-19
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Il mese più gettonato per le vacanze resta agosto, in cui si registra il 40% delle prenotazioni complessive, ma i numeri elaborati da Spiagge.it sottolineano una crescita anche per maggio e giugno
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Come nel 2021, la regione più richiesta è la Puglia, davanti a Campania, Marche, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia e Calabria. Anche guardando alle spiagge più cercate online, in testa c’è sempre la Puglia, seguita in questo caso da Toscana e Liguria
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La meta più popolare per chi ha in programma vacanze lunghe, scrive il Corriere della Sera citando Spiagge.it, è il Friuli-Venezia Giulia, con prenotazioni dalla durata media di 30 giorni. Al secondo posto l’Emilia-Romagna (10 giorni), le Marche e la Puglia (entrambe con una media di 9 giorni). Le fughe al mare più brevi sono invece quelle in Campania e in Liguria (uno e quattro giorni)
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L’interesse per le località di mare nel 2022 porterà gli italiani a spendere più di quanto avrebbero fatto negli scorsi anni per lo stesso tipo di vacanza. Emerge dal monitoraggio sui prezzi dei servizi balneari realizzato dall'Onf, Osservatorio Nazionale Federconsumatori, che registra un aumento medio dei prezzi tra il 4% e il 5%, con picchi che arrivano al 12-13%
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La crescita del costo di lettini e ombrelloni, dice il presidente di Federconsumatori Michele Carrus, non sarebbe però del tutto giustificata
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“È vero che anche i gestori dovranno sostenere maggiori costi determinati dalla forte spinta inflattiva sostenuta dall'aumento dei prezzi dell'energia, ma è altrettanto vero che, quella alle porte, sarà una stagione balneare segnata da minori restrizioni e misure di contenimento, che consentirà ai gestori di avere più clientela e di tornare a pieno regime, rispettando alcune regole", dice Carrus

Al di là dei prezzi, un diverso tipo di allarme arriva dalla Società di medicina ambientale (Sima), secondo cui “lo stop al distanziamento degli ombrelloni in spiaggia porterà a un forte incremento nella produzione di rifiuti lungo le spiagge italiane”, con immediate ricadute “sul fronte ambientale e un aumento dei costi di smaltimento"

Si stima che durante questa stagione estiva, in parallelo all’aumento dei bagnanti, crescerà quindi la quantità di rifiuti prodotti, che nell’85% dei casi – 8.400 tonnellate – sono composti da plastica

Alessandro Miani, presidente Sima, prevede che lungo i lidi e le spiagge libere italiane verranno abbandonati tra i 1.565 e i 2.350 rifiuti ogni 100 metri lineari, per un totale stimato “tra i 78 e i 117 milioni di rifiuti”