
"Sulle spiagge si trovano in media 8 rifiuti ogni passo", il rapporto choc di Legambiente
I dati sono contenuti nell’indagine “Beach litter 2022” della ong ambientalista. Trovato un totale di 44.882 rifiuti, in un'area di 271.500 metri quadrati, su 53 lidi di 14 regioni: al primo posto oggetti e frammenti di plastica

Spiagge invase da rifiuti e città con aria inquinata, l'Italia infrange ancora i limiti europei. È l’allarme lanciato da Legambiante nell’indagine “Beach litter 2022”. A ogni passo sui litorali si incontrano 8 rifiuti, ne sono stati contati fino a 834 su cento metri
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La maggior parte degli oggetti abbandonati è di plastica. La soglia europea per considerare una spiaggia in buono stato ambientale prevede meno di 20 rifiuti abbandonati ogni 100 metri lineari
La Bioplastica in natura si degrada come quella non bio
Mozziconi di sigarette e pezzi di polistirolo sono fra i più diffusi insieme a stoviglie usa e getta. L'indagine della ong ambientalista ha trovato un totale di 44.882 rifiuti, in un'area di 271.500 metri quadrati, su 53 spiagge di 14 regioni
Clima, in Senegal è allarme per l'inquinamento da plastica
All'inquinamento del terreno si aggiunge quello dell'aria che, come ricorda l'Asvis, soltanto nel 2019 ha causato la morte prematura di circa 60mila persone, 165 in media ogni giorno, secondo i dati dell'Agenzia europea dell’Ambiente

Il 12 maggio la Corte di Giustizia Ue ha accolto il ricorso della Commissione europea e dichiarato l'inadempimento (infrazione) dell'Italia sia per il mancato rispetto, "sistematico e continuativo", del valore limite annuale fissato per il biossido d'azoto nell'aria in varie zone (Torino, Brescia, Milano, Bergamo, Genova, Roma e Firenze) sia per la mancata adozione, a partire dall'11 giugno 2011, di misure per garantire il rispetto dei valori limite di NO2

Tornando alle spiagge, la plastica è, ancora una volta, il materiale più comune ritrovato (l'84% degli oggetti rinvenuti), seguita da oggetti di metallo (4,5%), di carta/cartone (4,3%) e di vetro/ceramiche (3,5%). Quasi la metà (il 46%) di tutti i rifiuti monitorati nell'indagine sono prodotti usa e getta, alcuni dei quali al centro della direttiva europea che vieta e limita gli oggetti in plastica monouso

Pezzi indistinti di varie grandezze, tappi, coperchi e bottiglie di plastica, cannucce e agitatori per cocktail trovati assieme a reti o sacchi per mitili o ostriche e cotton fioc. "L'usa e getta in plastica resta tra le principali cause di inquinamento in mare e minaccia per l'ecosistema marino”, ha commentato Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente

Torna intanto “Spiagge e fondali puliti”, la campagna della ong dedicata al monitoraggio e alla pulizia dei rifiuti abbandonati lungo le coste della Penisola con oltre 70 eventi in programma in 17 regioni

"Uno straordinario lavoro di citizen science, con centinaia di volontari", ha spiegato Zampetti precisando che è "un'edizione particolarmente importante, visto che il 2022 si è aperto con il recepimento in Italia della direttiva europea Sup (Single Use Plastics) e nella settimana in cui è stata approvata la Legge Salvamare che permette ai pescatori di liberare il mare dai rifiuti. Risultati su cui ci siamo impegnati molto”

Quanto allo smog, il position paper dell'Asvis sulla qualità dell'aria indica fra le maggiori carenze l'abbattimento delle emissioni di ammoniaca, i disincentivi ai veicoli più inquinanti e l'uso di biomasse e gasolio per il riscaldamento. Secondo l'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, occorre diffondere la consapevolezza dei cittadini rispetto alla gravità del problema