Riforma catasto, la maggioranza si spacca

Economia

Simone Spina

Alta tensione nella maggioranza per le nuove regole sui valori degli immobili ancora da approvare. Il centro-destra teme che si pagheranno più tasse sulla casa. Palazzo Chigi assicura che la pressione fiscale non aumenterà. Tra gli obiettivi del provvedimento: scovare gli evasori

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Il mattone presenta il conto in Parlamento, dove il dibattito nella maggioranza diventa incandescente, col rischio di una crisi di governo mentre infuria la guerra in Ucraina. Materia del contendere: la riforma che ha l’obiettivo di tracciare una nuova mappa di case e terreni ma che, secondo il centrodestra, nasconde un possibile aumento delle tasse sugli immobili.

Più assicurazioni sul fisco

La Lega, in particolare, chiede maggiori assicurazioni per scongiurare questo pericolo, più volte negato dal governo, che ha urgenza di andare avanti (tanto da lanciare un ultimatum) col riordino del catasto, richiesto da anni dall’Europa, previsto a corredo del Recovery Fund e storico terreno di scontro fra i partiti.

Aggiornare i valori delle case

Ma cosa c’è sul tavolo? Un accurato censimento per aggiornare i valori del mattone, adeguandoli ai prezzi di acquisto, e per scovare gli immobili fantasma e quelli abusivi, cioè tutti quelli non registrati e che sarebbero più di un milione. Un lavoro ciclopico (il 75% delle famiglie possiede una casa), da completare in tre anni (la mappa dovrebbe essere disponibile dal gennaio 2026), per avere una fotografia veritiera e aggiornata.

"Non si pagheranno più tasse"

Mario Draghi l’ha definita qualche mese fa un’operazione statistica e di trasparenza che non alzerà il peso delle imposte, oggi peraltro evase in questo settore per quasi 6 miliardi l’anno. In pratica, si è promesso che nessuno pagherà di più, per cui il prelievo complessivo sugli immobili (40 miliardi l’anno) non muterà. Ma non è detto – questo è il timore di chi si oppone alla riforma – che nel futuro le cose non cambino.

Evasori e ingiustizie

Tra qualche anno, per quantificare l'Imu, l'imposta di acquisto o quella sui rifiuti ci si potrebbe basare sui nuovi valori, ora in larga parte al di sotto di quelli di mercato. Tutto questo potrebbe accadere, a maggior ragione, se lo Stato avrà bisogno di risorse fresche o emergeranno ingiustizie. Cosa accadrà, per esempio, quando si scoprirà che chi abita in periferia paga più tasse di chi vive in centro pur avendo un appartamento che per l'Erario vale meno?

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