
Guerra Russia-Ucraina, a rischio 9,8 miliardi di export made in Italy nei due Paesi
Il conflitto e le sanzioni “si ripercuoteranno molto pesantemente sulle imprese italiane”, avverte Confartigianato. Nel 2021, spiega, sui mercati di Mosca e Kiev l’Italia ha venduto prodotti per 9,8 miliardi di euro e ne ha importati per 17,2 miliardi. "Rischiano di ripetersi le gravi conseguenze economiche derivanti dal conflitto russo-ucraino scoppiato nel 2014 con la crisi di Crimea"

Le sanzioni alla Russia, decise dopo l’invasione dell’Ucraina, “si ripercuoteranno molto pesantemente sulle imprese italiane”. A ribadirlo è Confartigianato, che fa il punto sui rischi per il nostro export
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"Rischiano di ripetersi le gravi conseguenze economiche derivanti dal conflitto russo-ucraino scoppiato nel 2014 con la crisi di Crimea", avverte Confartigianato. “Le prolungate sanzioni economiche alla Russia – continua – tra il 2013 e il 2021 hanno fatto calare del 22,2% l'export europeo verso Mosca, con una maggiore penalizzazione dell'Italia (-28,5%). In 8 anni le nostre vendite sul mercato russo hanno accumulato perdite per 24,7 miliardi di euro, pari a oltre 3 miliardi di euro medi all'anno"
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Tra i Paesi dell’Ue, sottolinea Confartigianato, l’Italia è al quarto posto per il valore delle esportazioni sui mercati della Russia e dell'Ucraina: nel 2021 ha venduto prodotti per complessivi 9,8 miliardi di euro e ne ha importati per 17,2 miliardi di euro. Inoltre, siamo in testa ai Paesi Ue per l’export in Russia di prodotti della moda - per un valore di 1,346 miliardi di euro - e di mobili (333 milioni)
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Nel 2021, prosegue Confartigianato, "l'Italia ha avuto un interscambio con la Russia di 7,69 miliardi di euro di esportazioni e di 13,98 miliardi di euro di importazioni, di cui il 55,3% è costituito da petrolio greggio e gas naturale per un valore di 7,7 miliardi di euro”
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Per quanto riguarda l'Ucraina, “le vendite di made in Italy nel 2021 ammontano a 2,1 miliardi di euro, in crescita del 20,6% rispetto al 2019"
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Tra conflitto in Ucraina e sanzioni alla Russia, dice Confartigianato, sarà "grave l'impatto anche sulle piccole imprese: i settori italiani con la maggiore concentrazione di micro e piccole imprese (soprattutto alimentari, moda, mobili, legno, metalli) vendono in Russia prodotti per 2,6 miliardi di euro, pari al 34,9% delle nostre esportazioni nel Paese"

Tra i prodotti italiani più apprezzati a Mosca "vi sono macchinari e apparecchiature: nel 2021 ne abbiamo esportati per 2,147 miliardi di euro (il 27,9% del made in Italy in Russia). Seguono la moda per 1,3 miliardi di euro (17,5% del totale del nostro export in Russia), i prodotti chimici per 720 milioni di euro ( 9,4%), i beni alimentari e bevande per 635 milioni di euro (8,3%)"

Tra le regioni più esposte con esportazioni sul mercato russo, spiega Confartigianato, “vi è l'Emilia-Romagna, seguita da Veneto, Marche, Piemonte, Friuli-Venezia Giulia e Lombardia"

Tra le province "l'export manifatturiero in Russia pesa maggiormente a Vercelli, Fermo, Vicenza, Reggio Emilia, Frosinone, Treviso, Bologna e Piacenza"

Secondo Confartigianato, gli effetti più gravi in termini di crollo dell'export verso la Russia tra il 2013 e il 2021 si sono registrati in Abruzzo (-75,9%), nelle Marche ( -59,6%), in Toscana (-40,4%). Forti cali anche per Lombardia (-30,4%), Veneto (-26,2%) ed Emilia-Romagna ( -25,2%)

Tra i prodotti maggiormente venduti dalle imprese italiane in Russia, la diminuzione è stata pesantissima per la moda (-41,8%), seguita dai macchinari (-25,8%)