Inflazione, classifica delle città e delle regioni più care d’Italia: maglia nera Bolzano
A dirlo è l’Unione nazionale dei consumatori, sulla base dei dati diffusi dall'Istat. Potenza è la città che registra la spesa aggiuntiva minore, tra le regioni chi performa peggio è il Trentino. “È dall'aprile del 1996 che non si registrava un'impennata dei prezzi del 4,8%. La colpa è di luce, gas e benzina, il Governo deve fare molto di più", ha detto Massimiliano Dona, presidente dell’Unc
L’Unione nazionale dei consumatori ha stilato la classifica delle città e delle regioni più care d'Italia, in termini di aumento del costo della vita, sulla base dei dati diffusi dall'Istat
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In testa alla classifica delle città più care d'Italia c’è Bolzano, dove l'inflazione di gennaio pari a +6,2% si traduce in una maggior spesa aggiuntiva annua equivalente in media di 1.972 euro
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Al secondo posto c’è Piacenza, dove il rialzo dei prezzi del 6,6%, il record italiano, determina un incremento di spesa pari a 1.763 euro per una famiglia media
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In terza posizione si classifica Bologna, dove il +5,8% genera una spesa supplementare pari a 1.635 euro per una famiglia tipo
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Aosta, che è in settima posizione quanto a rincari per la famiglia tipo, 1.449 euro, sale invece sul gradino più basso del podio per una famiglia di 4 persone con un aggravio pari a 2.394 euro. Avellino, che è al trentatreesimo posto con un esborso aggiuntivo di 1.224 euro, è invece al terzo posto per inflazione, pari a +6%
Guardando invece alle città più virtuose in prima posizione c’è Potenza, con una spesa aggiuntiva per una famiglia tipo pari a "solo" 914 euro su base annua, seguita da Campobasso, +918 euro, e da Vercelli, +937 euro
Tra le grandi città è positivo lo score di Milano, con un'inflazione pari a +3,9% e sotto il 4,8% della media nazionale, e con una spesa aggiuntiva in linea con quella italiana, +1.130 contro 1.126 euro
Per quanto riguarda le regioni invece, tra quelle con più rincari c’è il Trentino, dove la crescita dei prezzi del 6% (il record per le regioni) implica un'impennata del costo della vita pari in media a 1.626 euro (primato nazionale)
Negativa anche la performance della Val d’Aosta, con un'inflazione annua a +5,7% e che registra a famiglia un aggravio medio pari a 1.449 euro su base annua ed è la prima per rincari a carico di una famiglia di 4 persone con 2.394 euro
Al terzo posto la Liguria, +5,4%, con un rincaro annuo di 1.211 e 1.998 euro. Le regioni più convenienti sono invece la Campania (+4,9%, +982 euro in media), la Basilicata (+4,6%, +918 euro) e la Sardegna (+5,4% e 1.066 euro)
“È dall'aprile del 1996 che non si registrava un'impennata dei prezzi del 4,8%. La colpa è di luce, gas e benzina, senza i quali l'inflazione sarebbe pari solo all'1,8%. Per questo il Governo deve fare molto di più", ha detto Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori