
Riforma riscossione, come cambia il meccanismo di applicazione dell’aggio: i dettagli
L'Agenzia delle entrate ha stabilito lo stop degli oneri di incasso dell'1%, del 3% e del 6% sui carichi affidati a partire dal 1° gennaio 2022 e ha approvato un nuovo modello di cartella di pagamento

La nuova legge di Bilancio 2022 ha apportato alcune sostanziali modifiche in materia di remunerazione del servizio nazionale della riscossione: è stato stabilito il superamento del cosiddetto aggio, che lascia dunque spazio a una contribuzione a prevalente retribuzione pubblica. Nello specifico, l’art. 1, comma 15, della legge di Bilancio 2022 sostituisce interamente l’art. 17, D.Lgs. 13 aprile 1999, n. 112
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Ma che cos’è l’aggio? Come spiega la stessa Agenzia delle Entrate, è la remunerazione che l'Agente della riscossione percepisce per la sua attività di riscossione
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Le nuove disposizioni si applicano a decorrere dal 1° gennaio 2022. Per i carichi affidati fino al 31 dicembre 2021 gli oneri di riscossione continueranno ad essere dovuti nella misura e secondo le ripartizioni previste dalle previgenti disposizioni di legge
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Ma cosa prevede il nuovo sistema? Che le cartelle di pagamento quest’anno saranno più leggere: la Legge di Bilancio ha infatti cancellato il costo dell'aggio per i contribuenti e lo ha di fatto spostato sulle tasche dello Stato, che per il 2022 dovrà farsi carico dei cosiddetti "oneri di riscossione", alleggerendo di fatto i debiti dei contribuenti
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Cancellando l’aggio a carico del contribuente, verranno eliminate contestualmente le voci relative agli “oneri di riscossione”, ovvero le percentuali dall’1% (per le ipotesi di riscossione spontanea), del 3% o del 6% (per pagamenti rispettivamente entro o oltre i 60 giorni) applicate alle somme dovute dai cittadini. Questi “oneri di riscossione” saranno dunque a carico dello Stato
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Rimangono invece a carico del debitore, come specificato nel provvedimento del 17 gennaio dell’Agenzia delle Entrate, la quota di spese relative a procedure esecutive o cautelari per il recupero delle somme insolute nonché la quota a titolo di spese di notifica della cartella di pagamento e degli eventuali ulteriori atti di riscossione

La Legge allunga i termini di pagamento della cartella: i contribuenti avranno infatti 180 giorni per saldare i loro debiti. Ora il versamento doveva essere effettuato entro 120 giorni dal ricevimento della cartella esattoriale da parte delle Entrate. Se si salda dunque entro i sei mesi non si incorre in more, interessi o sanzioni

Il nuovo comma 1 dell’art. 17 della Legge di Bilancio 2022 sottolinea che l’agente della riscossione ha diritto alla copertura dei costi da sostenere per il servizio nazionale di riscossione a valere sulle risorse stanziate per questo fine sul bilancio dello Stato

Il comma 2 del medesimo articolo ribadisce che i risparmi di spesa, dovuti alle riduzioni di spesa per le amministrazioni inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione, debbano essere versati dall’ente ad apposito capitolo dell’entrata del bilancio dello Stato nei limiti del risultato d'esercizio dell'ente stesso

L’Agenzia delle entrate ha approvato il modello di cartella di pagamento che d’ora in poi, ossia per le cartelle affidatele dal 1° gennaio 2022, l’Agente della riscossione è tenuto ad utilizzare. Per le precedenti cartelle, ossia quelle giunte fino al 31 dicembre 2021 (indipendentemente dalla data di notifica della cartella di pagamento che potrà avvenire anche successivamente al 31 dicembre 2021), rimane valido il precedente modello di cartella di pagamento