Bollette, altri 4 miliardi per alleggerire gli aumenti

Economia

Simone Spina

È quanto potrebbe decidere a breve il governo per tamponare i rincari di luce e gas. La misura orientata soprattutto per aiutare le imprese, a rischio stop per gli alti costi dell’energia. Intanto, continua l’esame di altri interventi di lungo periodo

Di una cura da cavallo per alleggerire i rincari di luce e gas se ne parla dall’estate scorsa ma servirà ancora del tempo per vedere tutte le misure strutturali promesse, quelle, cioè, che dovrebbero impedire di tirare fuori i soldi ogni due o tre mesi per evitare le stangate in bolletta.

Mentre si susseguono riunioni tecniche e politiche, con – fra gli altri – un incontro fra Mario Draghi e il numero uno degli industriali Carlo Bonomi, il governo si appresta a varare un nuovo intervento da circa 4 miliardi, che si sommano ai 9,5 già stanziati a partire da luglio.

Denari che dovrebbero servire per dare una mano soprattutto alle aziende più grandi, quelle che consumano di più, finora rimaste sostanzialmente fuori dagli aiuti e che rischiano di interrompere le produzioni (come già sta accadendo) per i costi troppo alti.

I miliardi per raffreddare i prezzi dell’energia arriverebbero in parte (1,5 miliardi) dai proventi delle aste per l’utilizzo dell’anidride carbonica (secondo il concetto “chi più inquina più paga”), mentre altri due miliardi e mezzo sarebbero ricavati tramite un meccanismo finanziario (cartolarizzazione) che taglierebbe quei balzelli (gli oneri di sistema) non legati direttamente ai consumi ma che si pagano con la fattura.

Si tratta di alcuni dei punti della strategia presentata dal ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani per curare il caro-energia. Un pacchetto allo studio di Palazzo Chigi, con alcuni interventi di non facile attuazione e che vale fino a dieci miliardi.

Non si tratta di quattrini freschi, quindi si otterrebbero senza dover ricorrere a nuovo debito. Una circostanza cruciale, visto che stanno per essere varati altri aiuti (1-2 miliardi) per le attività più colpite dalle restrizioni anti-Covid e che l’Europa ci ha fatto capire che dobbiamo tenere la spesa sotto controllo.

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