Zegna debutta al Nyse, la moda italiana sbarca a Wall Street

Economia

Lorenzo Borga

Il gruppo della moda e del lusso italiano ha scelto la borsa americana per finanziare la sua crescita dei prossimi anni. Diventa la 19esima realtà italiana contrattata a New York

Chissà se Ermenegildo Zegna, quando nel 1910 fondò la casa di moda che prende il suo nome, si sarebbe mai immaginato che suo nipote Gildo avrebbe un giorno suonato la campanella di Wall Street. Quel momento è arrivato: la casa di moda Ermenegildo Zegna fondata a Trivero nel biellese si è quotata alla borsa di New York, come aveva annunciato nel luglio scorso. L’azienda specializzata in abbigliamento di lusso maschile e presente in 80 paesi con 296 negozi diretti ha deciso di allearsi con Invesintundstrial Acquisition Corp per aprirsi al più importante mercato finanziario del mondo.

Quotazione da 2,4 miliardi

La famiglia Zegna ne manterrà il controllo, con in mano il 66 per cento della società, che partirà da una capitalizzazione iniziale di 2,4 miliardi di euro. L’operazione è coerente con quanto accade nel settore del lusso da anni. Numerose aziende, anche con una storia decennale alle spalle, stanno decidendo di rafforzarsi per competere sul mercato globale. Secondo Deloitte, le fusioni e acquisizioni l’anno scorso sono aumentate ulteriormente a livello globale. Ma la scelta di Zegna si distingue dalle vie intraprese da altri marchi italiani, che hanno invece deciso di allearsi con case di moda straniere, o di vendere direttamente. Il gruppo biellese ha infatti puntato forte sulla borsa di New York, da cui spera di poter incassare un flusso di denaro che gli permetterà di finanziare la crescita futura rimanendo indipendente.

Quotazione tramite Spac

L’operazione per quotare Zegna è stata effettuata attraverso una Spac, un tipo di società che nasce al solo scopo di raccogliere una somma sufficiente per integrarsi con un’azienda considerata interessante e portarla in borsa.

 

La scelta della quotazione è spesso sottovalutata dagli imprenditori italiani, che storicamente non amano le contrattazioni in borsa per paura di perdere il controllo delle società. Ma negli ultimi anni, anche grazie alle Spac, Wall Street è diventata un po' più italiana: solo nel 2021 infatti hanno già completato la quotazione anche Stevanato, Helbiz e Genenta Science, arrivando a 19 realtà italiane scambiate sul floor di New York.

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