Taglio tasse, 8 miliardi e tante ipotesi

Economia

Simone Spina

La riduzione del peso fiscale è prevista in manovra. Ma ancora non è stato deciso come ripartire le risorse disponibili. Sul tavolo interventi per i lavoratori con redditi bassi e medi, con rimodulazione dell’Irpef, ed esenzione dell’Irap per le piccole imprese

Per il taglio delle tasse sul tavolo c’è una torta da otto miliardi, soldi che l’anno prossimo non entreranno nelle casse dello Stato e che saranno distribuiti agli italiani. Il come è ancora tutto da vedere. Ci sono molte ipotesi ma tante sono anche le richieste dei partiti, degli industriali (che chiedono di alzare la posta a 13 miliardi) e dei sindacati, che vorrebbero che i benefici andassero tutti a lavoratori dipendenti e pensionati.

Nel pieno di questo dibattito, la Banca d’Italia - nel corso della sua audizione in Senato sulla Legge di Bilancio - ritiene sia meglio rivedere bonus e detrazioni esistenti, anziché agire solo sui livelli dell’Irpef, che pesa sui lavoratori; mentre sull’Irap, pagata dalle imprese, Via Nazionale avverte come un suo alleggerimento potrebbe avere ripercussioni sulla Sanità, in parte finanziata con questo tributo.

I due capitoli sui quali si vuole intervenire con la manovra sono infatti questi, con una suddivisione delle risorse che vedrebbe sei miliardi a beneficio dei lavoratori e due per le aziende.

Le simulazioni presentate dal governo sono numerose e per quanto riguarda l’Irpef, l’idea di fondo è di agevolare chi ha redditi medi e bassi, rivedendo gli attuali scaglioni, cioè le soglie oltre le quali aumenta il prelievo, premiando soprattutto chi ha un reddito lordo compreso fra 28mila e 55mila euro l’anno. A seconda di come si muoverà l’asticella si potrà calcolare quanto ci sarà in più in busta paga per, si stima, circa sette milioni di italiani.

Per quanto riguarda le imprese che versano l’Irap, si verrebbe incontro a quelle più piccole con una formula di sconto (una deduzione di 30-35mila euro, più alta di quella attuale) che potrebbe esentare un milione fra Partite Iva, artigiani, ditte individuali e lavoratori autonomi. In pratica, si dimezzerebbe la platea delle aziende di dimensioni ridotte che versano questa tassa regionale.

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