"I beni energetici continuano a essere protagonisti, contribuendo per più di due punti percentuali all'inflazione e spiegando buona parte dell'accelerazione rispetto a settembre", spiega l'Istituto nazionale di Statistica
Inflazione mai così alta dal 20212. Lo indica l'Istat, che fa spiega come l'inflazione, aumentata a ottobre per il quarto mese consecutivo, si è portata, da una variazione negativa registrata a dicembre 2020, "a una crescita di un'ampiezza che non si registrava da settembre 2012 (quando fu pari a +3,2%)". L'Istat precisa che "i beni energetici continuano a essere protagonisti, contribuendo per più di due punti percentuali all'inflazione e spiegando buona parte dell'accelerazione rispetto a settembre". L'inflazione acquisita per il 2021 è pari a +1,8% per l'indice generale e a +0,8% per la componente di fondo.
Il carrello della spesa
L'Istat spiega anche che accelerano i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +0,9% a +1,0%) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto (da +2,6% a +3,1%). Nel dettaglio, la crescita dei prezzi dei beni alimentari è stabile a +1,0% (+0,3% rispetto a settembre) a causa dei prezzi degli alimentari lavorati (+1,0% come nel mese precedente; -0,1% il congiunturale), mentre i prezzi degli alimentari non lavorati rallentano (da +1,0% a +0,8%; +0,7% su base mensile).
Gli altri settori
Nel mese di ottobre, si stima che l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività, al lordo dei tabacchi, registri un aumento dello 0,7% su base mensile e del 3,0% su base annua (da +2,5% del mese precedente), la stima preliminare era +2,9%.. L'ulteriore accelerazione, su base tendenziale, dell'inflazione è in larga parte dovuta, anche nel mese di ottobre, ai prezzi dei beni energetici (da +20,2% di settembre a +24,9%) sia a quelli della componente regolamentata (da +34,3% a +42,3%) sia ai prezzi di quella non regolamentata (da +13,3% a +15,0%). Accelerano rispetto al mese di settembre, ma in misura minore, anche i prezzi dei servizi relativi ai trasporti (da +2,0% a +2,4%).