Il contributo finanziato dallo Stato, spiega il Riformista, è destinato all'acquisto di generi alimentari e beni di prima necessità destinato alle famiglie in difficoltà economica. I criteri per accedere al sussidio variano in base ai bandi delle amministrazioni locali. Solo in alcuni casi si potranno ricevere 1.400 euro
Non è un bonus natalizio com’è stato definito su diversi siti, bensì si tratta di buoni spesa per le famiglie in difficoltà economica. E non tutti i nuclei avranno la possibilità di ricevere 1.400 euro, così come si legge in molti titoli in giro per il web. A spiegarlo è un articolo del Riformista. Ecco cosa è, a chi spetta e in che misura il contributo erogato dai Comuni e finanziato dal governo per acquistare generi alimentari e beni di prima necessità.
Cosa sono i buoni spesa
Il buono spesa è un beneficio previsto dal decreto legge Ristori e rifinanziato dal governo col decreto legge Sostegni-bis del maggio 2021 e nasce come un sussidio per coloro che si trovano in difficoltà economica a causa dell’emergenza Covid. Il governo ha stanziato 500 milioni di euro per il 2021. I fondi sono stati suddivisi tra i diversi Comuni seguendo due criteri: una quota pari al 50% del totale del fondo in base alla popolazione residente di ciascun Comune; il restante 50% del fondo in proporzione alla distanza tra il valore del reddito pro capite di ogni Comune e il valore medio nazionale.
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Chi gestisce i buoni spesa
Sono i Comuni dunque ad occuparsi della gestione dei fondi a loro destinati. i. Ogni amministrazione, attraverso bandi, ha stabilito chi può farne richiesta, di solito in base al reddito Isee, e quanti soldi mettere a disposizione. Le somme variano in base alla composizione del nucleo famigliare e gli importi variano da città a città. Alcuni Comuni hanno di recente approvato un’ulteriore tranche di finanziamenti per il 2021 e, con le festività che si avvicinano, molte testate online hanno ingannevolmente ribattezzato il contributo “bonus natalizio”.
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A quanto ammonta il buono spesa
Il buono spesa è destinato all’acquisto di alimenti o altri beni di prima necessità, come prodotti per l’igiene personale o per la casa. Gli importi, così come il numero di erogazioni, variano a seconda del Comune. In generale, si va da un minimo di circa 100 euro a un massimo di 600-700 euro. E, poiché in alcuni casi, si pensi alle famiglie più numerose, è possibile che il bonus si possa ottenere più di una volta, da qui il riferimento ai 1.400 euro.